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​Animalìe. Nel 2016 sono scesi a 81 nel mondo gli attacchi di squali

where Miami (Stati Uniti) when Lun, 30/01/2017 who redazione

Lo scorso anno solo quattro si sono rivelati fatali (sei l'anno precedente). La maggior parte degli attacchi (53) è avvenuta nelle acque degli Stati Uniti, anche se nessuno di questi con esito mortale

sharkattack.jpgAcque "più calme" nel 2016: sono calati, a livello globale, gli attacchi all'uomo da parte di squali. È quanto emerge dall'International Shark Attack File dell'Università della Florida.
I ricercatori affermano che, mentre nel 2015 si registrò un record di 98 attacchi "non provocati", nel 2016 - con 81 aggressioni - si è tornati vicini alla media degli ultimi cinque anni, che è attorno a 82 incidenti.

Lo scorso anno solo quattro si sono rivelati fatali (sei l'anno precedente). La maggior parte degli attacchi (53) è avvenuta nelle acque degli Stati Uniti, anche se nessuno di questi con esito mortale. La Florida lo Stato con le acque più "pericolose", col 60% degli attacchi del Nord America. In Sudafrica nel 2016 meno incidenti della media, solo uno e non fatale. L'Australia ha registrato 15 aggressioni e 2 vittime.

Nuova area di "attenzione", per gli scienziati, la Nuova Caledonia: si sono verificati 4 attacchi lo scorso anno, di cui due mortali. A livello globale, il 58% degli "incontri ravvicinati" con questi grandi predatori del mare ha riguardato persone impegnate in sport acquatici con tavole tipo quelle da surf. Le aggressioni da parte degli squali sono "un fenomeno umano", spiega George Burgess, curatore del database, nel senso che "gli squali sono un elemento naturale dell'ecosistema. L'oceano è un ambiente straniero per gli umani e quando entriamo in acqua di fatto entriamo in un ambiente selvaggio".
Il picco del 2015, ha aggiunto, si deve alle acque più calde per via di El Nino.

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Squali, attacchi
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