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Buone notizie: migliora la qualità delle acque di balneazione italiane

where Roma when Mar, 02/07/2013 who matteo

Per il ministero della Salute risulta a norma il 96,6% delle spiagge, il 4,7% in più rispetto al 2012. A Cipro i dati migliori

Il 96,6% delle acque di balneazione italiane è risultato a norma nel 2012. Il dato è contenuto nel Rapporto annuale del ministero della Salute sulla qualità delle acque di balneazione, che ha censito anche la presenza di 61 punti non conformi, l’1,3%, e di un’acqua in più chiusa ai bagnanti.
Il rapporto si basa sui dati forniti dalle regioni su 5.509 punti di balneazione in tutta Italia, di cui 4.880 costieri e il resto lacustri o fluviali, che rappresentano più di un quarto di tutti quelli registrati in Europa. La classificazione delle acque è definita sulla base delle concentrazioni di enterococchi intestinali ed escherichia coli, come riportato nella direttiva 2006/7/Ce. Secondo i dati del ministero, dunque, il 96,6% delle acque costiere è conforme ai valori obbligatori, con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente. Sessantuno punti (ovvero l’1,3%) sono invece risultati non conformi al valore obbligatorio per gli escherichia coli rispetto alle 21 nel 2011, il che rappresenta un aumento dello 0,9%.
Un’acqua di balneazione in più, rispetto alle 133 nel 2011, è stata chiusa durante tutta la stagione balneare, con un aumento del 2,7%.
L’85% è “eccellente” – La percentuale di acque giudicate di qualità “eccellente” sulla base delle analisi è l’85,1%, mentre il 10,9 è “buona” o “sufficiente”. Per quanto riguarda le acque costiere, l’86,3% è “eccellente” e il 10,2 “buono” o “sufficiente”, mentre quelle interne sono eccellenti nel 75,5% dei casi e buone o sufficienti nel 16,1.
Sopra la media Ue – Il nostro paese si piazza così al di sopra della media europea per quanto riguarda la qualità delle acque, e risulta dietro a Cipro e Lussemburgo che hanno il 100% di punti di balneazione eccellenti, ma si colloca anche dietro Malta, Croazia, Germania, Grecia e Portogallo.
Per quanto riguarda le singole regioni, sono due quelle che hanno il 100% di acque conformi a un livello “eccellente”, ovvero Emilia Romagna e Veneto, mentre i punti di balneazione peggiori sono, per le zone costiere, quelli dell’Abruzzo (la percentuale di conformità è dell’84,7%) e per le zone interne quelli del Lazio (conformi per il 75%).

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