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Caccia. Il Wwf accusa le Regioni svogliate. Via il piombo dalle munizioni

where Roma when Lun, 02/02/2015 who redazione

Bracconaggio di specie protette, inquinamento da piombo, Regioni che si oppongono alle decisioni europee sulla fauna migratrice, la legge nazionale non applicata sono le principali accuse del Wwf

stop-crimini-natura.pngOggi chiude la stagione venatoria e il Wwf chiede che anche in l'Italia si elimini il piombo dalle munizioni di caccia, grave fonte di inquinamento, sostituendolo con leghe non tossiche entro il 2017 come stabilito recentemente dall'Onu al meeting della Convenzione sulle specie migratorie in applicazione della "Convenzione di Bonn", con una decisione vincolante anche per il nostro paese.

Secondo il Wwf la caccia, sia nella forma illegale del bracconaggio, sia nella forma legale autorizzata con provvedimenti regionali o nazionali, in Italia rappresenta uno dei fattori che contribuiscono alla perdita di biodiversità.

Il motivo è dovuto alla particolare situazione italiana in cui l'attività venatoria viene gestita, normata e praticata in maniera quasi sempre non sostenibile, e non rispettando i criteri scientifici, né le normative internazionali di tutela delle specie e degli habitat naturali.

Purtroppo ogni anno milioni di animali, compresi molti appartenenti a specie protette, trovano la morte nei nostri cieli, dopo viaggi che durano anche migliaia di chilometri.
"Nella campagna ‘Stop ai crimini di natura’, lanciata in questi mesi dal Wwf Italia, abbiamo dovuto purtroppo constatare come i fenomeni legati alla caccia illegale ed al bracconaggio, anche di specie protette e rare come lupi, orsi, aquile, persino cicogne, anche nei Parchi, non siano in diminuzione, nonostante l'impegno di forze dell'ordine (come il Corpo Forestale dello Stato) e la mobilitazione quotidiana di centinaia di guardie volontarie del Wwf”, dice Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia.

Le Regioni che continuano a non rispettare gli standard europei ed internazionali per la tutela degli animali selvatici, il bracconaggio che non diminuisce, i controlli che non aumentano, tutti questi fatti evidenziano come la legge 157/1992, che è ancora l'unica legge italiana per la tutela della fauna selvatica, non funziona ancora come dovrebbe, a causa della mancata o distorta applicazione da parte di molte, se non tutte, le Regioni italiane.

La chiusura della stagione venatoria coincide con il 2 febbraio, la World wetlands day, giornata mondiale delle zone umide, per ricordare la firma della Convenzione di Ramsar siglata in Iran il 2 febbraio 1971 a tutela delle zone umide di rilevanza internazionale, laghi, stagni e lagune particolarmente ricchi di biodiversità.

La giornata è stata istituita per ricordare l'urgenza di difendere laghi, lagune e corsi d'acqua e il loro ruolo insostituibile per le specie migratorie e per le numerose attività economiche che sostengono quali la pesca, il turismo e l'agricoltura. Circa due terzi delle zone umide d'Europa sono scomparse negli ultimi 50 anni e quelle che restano sono sotto pressione per l'inquinamento e i cambiamenti climatici.
 
Le informazioni sulla campagna del Wwf sono all’indirizzo www.wwf/criminidinatura

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Logo dell'iniziativa Stop ai crimini di natura
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