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​Clima globale – L’Italia: d’accordo, ma vanno definiti strumenti migliori

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 10/03/2014 who michele

Greenpeace chiede ai governi più coraggio. Uno studio sulle utility

Esprimendosi a favore del "quadro generale" della proposta della Commissione Ue, il viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti ha chiesto chiarimenti sulla ripartizione degli oneri fra Stati membri e anche sul sistema di governance, sulla riforma del mercato europeo delle emissioni (Ets), fino al rapporto con le linee guida sugli aiuti di Stato nel settore dell'energia. Per le energie rinnovabili “supereremo nel 2020 gli obiettivi stabiliti a livello europeo”, ha detto De Vincenti. Allo stesso tempo è importante "sia ben delineata" la flessibilità a livello nazionale "per potere definire gli strumenti migliori" per raggiungere il target di CO2 "in funzione dell'obiettivo chiave che è il disaccoppiamento fra la crescita del Pil e i consumi di energia", a favore delle "tecnologie più efficienti".
Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia, ha detto: "Un target per la riduzione delle emissioni di CO2 senza obiettivi di sviluppo per rinnovabili ed efficienza energetica è come una bicicletta senza pedali: si muoverà, ma non porterà molto lontano. Dopo la sottoscrizione del protocollo di Kyoto, metà della riduzione di gas serra fin qui ottenuta è stata possibile grazie al contributo delle energie rinnovabili. Non è certo questo il momento in cui possiamo limitare il nostro impegno. I capi di governo dell'UE devono prendere impegni seri per la protezione del clima e la modernizzazione del sistema energetico".
Un nuovo rapporto di Greenpeace dal titolo "Imprigionati nel passato" ("Locked in the past" in inglese) mostra come le più grandi aziende energetiche europee siano in difficoltà a causa della loro riluttanza a mettere in discussione modelli di business vecchi, a fronte di profonde modifiche strutturali del mercato europeo. "I giganti dell’energia hanno prestato un’attenzione superficiale al cambiamento climatico, continuando a investire nelle fonti fossili, e hanno trascurato le opportunità di guadagno nel settore in espansione delle energie rinnovabili. Ora queste aziende sono in difficoltà e i governi dovrebbero aiutarle ad indirizzarsi verso un percorso sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico".
 

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Vice ministro Sviluppo Economico - Mise