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Clima. A Lima un nulla di fatto dopo le intese fra Cina e Usa

where Lima (Perù) when Lun, 15/12/2014 who redazione

La Cop20 termina con un accordo debole in preparazione della COp21 fra un anno a Parigi. L’accordo fra i due maggiori produttori mondiali di emissioni vincola tutti i programmi. I punti principali. La posizione cinese

L’intesa raggiunta un mese fa tra Cina e Stati Uniti sulle emissioni ha svuotato in gran parte la Cop20 dell’Onu che si è conclusa a Lima.
La Cina si era impegnata a ridurre le emissioni solamente a partire dal 2030, cioè quando, secondo i suoi programmi, avrà completato la fase più impegnativa dello sviluppo economico e industriale. Gli Usa, non volendo perdere nei prossimi quindici anni il primato economico, hanno deciso di non vincolare in modo impegnativo le loro emissioni, e quindi le possibilità di crescita, prima della Cina. Così in novembre i due Paesi hanno stipulato un’intesa per la salvaguardia del clima che avvia i programmi più impegnativi solamente a partire dal 2030.
Questa intesa, firmata un mese fa, ha condizionato tutte le politiche Onu per la salvaguardia del clima discusse nei giorni scorsi a Lima, in occasione della Cop20 (Conference of Parts) promossa dall’Unfccc (United States Framework on climate change convention), l’organismo del Protocllo di Kyoto.
Il testo dell’intesa e la bozza di testo da discutere fra un anno alla Cop21 di Parigi sono stati concordati dopo un rush finale del negoziato, il quale avrebbe dovuto concludersi venerdì sera e invece ha detto la parola fine domenica, con oltre 32 ore di ritardo.

iu1f7bry.pngL'urbanizzazione della Cina sarà la fonte principale della crescita sul piano delle emissioni inquinanti e dello sfruttamento delle risorse, ma Pechino agirà in prima linea contro i cambiamenti climatici. Lo ha dichiarato il capo della delegazione cinese alla Conferenza sul Clima di Lima, Xie Zhenhua, che in Cina occupa la carica di vice presidente della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, l'agenzia governativa di pianificazione economica. “Mentre il Paese entra nel medio e nell'ultimo stadio di industrializzazione - ha affermato Xie - l'urbanizzazione diventerà l'area di maggiore crescita delle emissioni e di sfruttamento delle risorse energetiche”.

L'alto funzionario cinese ha definito “abbastanza realistico” l'obiettivo per la Cina di raggiungere entro il 2030 il picco delle emissioni inquinanti per poi scendere, come annunciato il mese scorso dopo i colloqui tra il presidente cinese, Xi Jinping, e il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a margine del vertice Apec di Pechino. La Cina punta a una crescita “più efficiente e di alta qualità” rispetto al passato, ha spiegato ancora Xie. “Agire contro i cambiamenti climatici non è qualcosa di imposto da altri, è qualcosa che vogliamo fare noi stessi”.

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Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti d'America Xi Jinping, Presidente della Cina