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​Concordia: Legambiente e Greenpeace lanciano la campagna "Costa ti tengo d'occhio"

where Grosseto when Mar, 22/07/2014 who redazione

Le due associazioni seguiranno con un battello il viaggio del relitto verso Genova: “Fondamentale anche il ripristino dei fondali del Giglio e il risarcimento del danno ambientale”. Il Consiglio nazionale degli ingegneri: “Ora bisogna prevenire”

In attesa della partenza della Costa Concordia per il suo ultimo viaggio verso il porto di Genova, Legambiente e Greenpeace lanciano l'operazione "Costa ti tengo d'occhio".
La barca Maria Teresa, messa a disposizione dalla Fondazione Exodus, seguirà infatti la fase di trasferimento del relitto e vigilerà affinché l'operazione avvenga in modo sicuro senza arrecare danni all'ambiente. Un viaggio delicato e complesso quello della Concordia, che nei circa cinque giorni di navigazione attraverserà il Santuario dei Cetacei, un tratto di mare protetto e di alto valore naturalistico come ricorda Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, arrivato questa mattina all'isola del Giglio per gli ultimi preparativi delle imbarcazioni impegnate nell'operazione.
"Seguiremo da vicino il convoglio per verificare che durante l'operazione di trasferimento della Concordia verso Genova non ci siano sversamenti che possano causare inquinamento all'ecosistema marino e per ribadire l'attenzione degli ambientalisti ai problemi del Santuario dei Cetacei, del mare e dei trasporti marittimi", sottolineano le due associazioni ambientaliste.
"È importante ricordare, poi, che la vicenda della Concordia non si chiude con la rimozione del relitto dal Giglio e lo smantellamento. Occorre pensare anche alla bonifica e al ripristino dello stato dei luoghi e del fondale del Giglio, dove il relitto è stato adagiato per lungo tempo, restituendo così alla piccola comunità dell'isola l'immagine, il decoro e la tranquillità che merita. E, soprattutto, occorre garantire il risarcimento del danno ambientale causato dal naufragio della Concordia".
Ogni giorno di navigazione verrà inviato alla stampa un bollettino di aggiornamento da parte di Legambiente e Greenpeace. Oltre alla Maria Teresa, che navigherà ininterrottamente seguendo il convoglio della Concordia, si prevede anche una Goletta Verde Straordinaria di Legambiente che seguirà occasionalmente il relitto facendo tappe quotidiane lungo l'itinerario e raccontando le criticità e le eccellenze dei luoghi interessati dall'operazione.
Anche il Consiglio nazionale degli ingegneri commenta le operazioni affermando che il merito è anche di chi, in queste ore, ha messo le proprie capacità al servizio delle delicate attività di recupero. "Quanto sta avvenendo all'Isola del Giglio è la dimostrazione di come questo Paese sia in grado di organizzare risorse tecniche eccezionali": Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, commenta così le operazioni che hanno portato al sollevamento del relitto.
"La competenza e la grande efficienza degli ingegneri italiani, ma non solo, si stanno dimostrando fondamentali". Il problema però è tutt'altro che risolto. "Portare la Concordia sino a Genova è un'impresa non semplice - prosegue Zambrano - considerata anche la struttura fortemente compromessa della nave. Il risultato di oggi è certamente importante, ma dobbiamo considerarlo solo un piccolo passo".
"Questa nave è rimasta sulle coste dell'Isola del Giglio per più di due anni, con tutti i danni ambientali che ne sono derivati. Per non parlare della perdita di vite umane. È necessario pensare immediatamente a come poter avere navi più efficienti e più sicure, con tecnologie più avanzate: un doppio scafo e sistemi di galleggiamento immediati che evitino situazioni di pericolo. Dobbiamo fare questo sforzo intervenendo anche sui porti. La cronaca ci insegna come sia indispensabile progettare un adeguamento, creando strutture compatibili con le attuali dimensioni delle navi, che spesso hanno difficoltà a rallentare. Dobbiamo quindi puntare ad avere normative che consentano le modifiche dei piani regolatori dei porti per accelerare le procedure. Oggi le procedure non sono in grado di risolvere questi problemi in tempi brevi. Dobbiamo pretendere un cambio di rotta per evitare altri disastri e la perdita di altre vite".

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