torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Dopo la Giornata Mondiale dell'Ambiente: Barilla, Lidl, amianto e altro

where Milano when Lun, 11/06/2018 who michele

Petizione per ripristinare gli incentivi per chi bonifica tetti e passa al fotovoltaico. Le idee delle aziende per l’ecologia

Il 5 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Ecco alcune delle iniziative che hanno accompagnato la ricorrenza.

Amianto - Diversi italiani continuano a chiedere che venga fermato il killer silenzioso, l'amianto. Sono arrivate a oltre 53mila le sottoscrizioni raccolte per chiedere di ripristinare lo strumento più efficace mai attivato per la bonifica di tetti e coperture in amianto. Cioè quello di legare un extra-incentivo per la bonifica della copertura, agli incentivi dedicati a chi produce energia pulita attraverso l'installazione di impianti fotovoltaici. Primi firmatari della petizione lanciata da Annalisa Corrado (Green Italia e Possibile), personalità di spicco dell'ambientalismo e della politica italiana: Rossella Muroni (LeU), il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, Pippo Civati (Possibile), il vicepresidente del Kyoto Club Francesco Ferrante, Luca Pastorino (LeU), il presidente del coordinamento Free Giovanni Battista Zorzoli. 

Greenpeace contro la plastica - Appartengono per la maggior parte a Coca-Cola, Unilever, Nestlé e Procter & Gamble i rifiuti in plastica raccolti e catalogati recentemente da Greenpeace e da altre organizzazioni del movimento BreakFreeFromPlastic in alcune spiagge delle Filippine. Proprio a queste aziende Greenpeace chiede interventi per la riduzione della produzione e immissione sul mercato di plastica usa e getta. "È necessario che i governi e le grandi multinazionali riconoscano che il riciclo non è la soluzione del problema”. Leggi i risultati recenti di pulizia e catalogazione dei rifiuti condotti in Asia: www.no-burn.org/ plastica-inquinamento.jpg

Lidl contro la plastica - In occasione della Giornata mondiale dell'ambiente promossa dall'Onu, Lidl Italia, catena della grande distribuzione con oltre 600 punti vendita nel Paese, scende in campo per promuovere la lotta all'inquinamento da plastica. Una campagna di comunicazione social per sensibilizzare anche la clientela e un impegno tangibile per fare la differenza sono le azioni concrete che Lidl intraprende seguendo il motto aziendale "Sulla via del domani". Entro il 2025 Lidl Italia punta non solo a diminuire l'utilizzo di plastica di almeno il 20%, ma anche a rendere gli imballaggi in plastica delle proprie private label riciclabili al 100%. Due traguardi importanti che permetteranno così all'Azienda di ottimizzare i packaging e repackaging degli articoli a marchio proprio e di migliorarne contemporaneamente le possibilità di riciclo.

Barilla contro la plastica - Se vogliamo, quindi, limitare concretamente la dispersione di plastica nell'ambiente dovremmo rivedere il modo in cui produciamo il cibo e, purtroppo, lo sprechiamo. Questa, in sintesi, la posizione della Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN), presentata in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente che ricorre il 5 giugno. Il Food Sustainability Index ha identificato in Francia, Germania e Spagna i Paesi che più di tutti si stanno muovendo nella direzione giusta per ridurre questo fenomeno. Di contro, Indonesia, Libano ed Emirati Arabi sono chiamati a compiere i passi più importanti per superare questo problema. In questo scenario, l'Italia dimostra di essere un Paese altrettanto virtuoso: confrontando l'Index alla voce "Cibo sprecato (% della produzione alimentare totale del Paese)" - riferito alla filiera alimentare e non al consumo domestico - si scopre che nel 2017 si è sprecato l'1,28% in meno rispetto al 2016. Un miglioramento dovuto anche alle nuove leggi contro lo spreco che hanno permesso di semplificare le procedure per le donazioni degli alimenti invenduti e di puntare al recupero di cibo da donare alle persone più povere.

L’Associazione Bonifiche contro la plastica - "Se la plastica abbandonata è un allarmante fonte di inquinamento per gli oceani, pregiudicati annualmente da 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, lo stesso materiale è, in proporzione, una grave fonte di pericolo per la rete idraulica del Paese": il sorprendente dato è reso noto da Francesco Vincenzi, Presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente. L'inciviltà di chi getta rifiuti, in gran parte di plastica, nei fossi o nei canali di scolo è concausa di aumento del rischio idrogeologico, già accentuato dalla violenza degli eventi meteo, conseguenza dei cambiamenti climatici. La pulizia delle acque dai "materiali in sospensione" (ramaglie, ma anche bottiglie di plastica, rifiuti, oggetti domestici…) è una delle principali voci di spesa nei bilanci dei Consorzi di bonifica. Meno di due mesi fa, l'esondazione del Canale Nuovo in provincia di Lucca fu causata proprio dal "tappo" creato da materiale di scarto, soprattutto plastica, incastratosi all'inizio di un tratto tombato del corso d'acqua. Numerosi sono anche gli interventi preventivi, operati su indicazione dei Comuni o di cittadini ed i cui costi possono essere imputati al privato nel caso di conclamata negligenza. "Per tutto questo - conclude Massimo Gargano, direttore generale di Anbi - i Consorzi di bonifica sono impegnati da tempo in una costante azione di educazione ambientale che, accanto a percorsi scolastici, vede l'organizzazione di decine di giornate ecologiche, mirate alla pulizia di ecosistemi degradati dalla presenza di rifiuti, perlopiù bottiglie e sacchetti di plastica”.

immagini
Inquinamento da plastiche in acqua
leggi anche: