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Ecomondo, si riparte. Rimini mette al centro il “green new deal”

where Rimini when Mar, 23/04/2013 who matteo

Alla fiera romagnola dal 6 al 9 novembre nuova edizione del polo espositivo internazionale dedicato al sistema ambiente. Buyer da 25 paesi. Due nuovi saloni: Key Wind e Sal.Ve. E la seconda edizione degli Stati generali della green economy

Mille aziende attese su 16 padiglioni, un altissimo numero di adesioni – riconferme e nuovi espositori – fin dalle prime fasi organizzative, buyer da 25 paesi, una piattaforma di matching per le relazioni tra imprese e associazioni e realtà politico istituzionali, un format che intercetta i costanti mutamenti degli scenari di riferimento del settore e li elabora in proposte innovative al servizio degli operatori, uno strumento nazionale e internazionale di networking fra imprese e mercato della domanda, una guida alle modalità di accesso ai finanziamenti europei.
Con queste credenziali, Ecomondo 2013 (ecomondo.com) si ripresenta alle aziende e al pubblico alla fiera di Rimini da mercoledì 6 a sabato 9 novembre: oltre alla contemporaneità con Key Energy e Cooperambiente, ci saranno la novità di Key Wind, dedicata all’eolico, e il ritorno di Salve, il salone dei veicoli ecologici.
Nel 2012 84.351 visitatori – Dopo gli 84.351 visitatori del 2012 (+11% sul 2011), Ecomondo punta a crescere ulteriormente anche grazie alla riproposta degli Stati generali della green economy: con il coordinamento della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e la collaborazione del ministero dell’Ambiente, sessanta organizzazioni suddivise in dieci gruppi di lavoro si confronteranno durante l’anno sulle priorità utili a uno sviluppo verde. In fiera avverrà l’esposizione dei risultati, per un “green new deal”.
Fava: “Grande attenzione al mercato internazionale” – Non mancherà il fitto calendario di convegni internazionali dei quali il board del comitato tecnico scientifico – ora guidato dal nuovo presidente Fabio Fava, ordinario di Biotecnologie industriali e ambientali alla facoltà di Ingegneria dell’università di Bologna – ha già definito il fil rouge: “Intendiamo integrare – spiega Fava – esposizione e convegni per rappresentare il reale cammino verso l’innovazione e anche verso quegli strumenti economici che la Commissione europea mette a disposizione. Faremo molta attenzione anche a illustrare le nuove opportunità del mercato internazionale”.
Nel 2012 furono 150 i convegni organizzati, con 7.200 partecipanti.

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