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Genova, l’allarme petrolio rientra (in parte). Inquinamento leggero su alcune spiagge

where Genova when Mar, 26/04/2016 who michele

Una settimana dopo la rottura dell’oleodotto Iplom, gran parte del petrolio è stato raccolto, ma i danni lungo il torrente Polcevera sono rilevanti

polceveragenovasversamentopetrolio.jpgAllarme (in parte) rientrato in Liguria dopo la perdita di circa 550-600 tonnellate di petrolio uscite il 17 aprile dall’oleodotto che alimenta la raffineria Iplom di Busalla, nell’entroterra genovese nella valle del torrente Polcevera. Per arginare la corsa della marea nera verso il mare sono state posizionate 8 panne assorbenti nel rio Fegino e 4 nel torrente Polcevera. Alla foce del Polcevera e in mare sono state poi collocate diverse panne galleggianti. Gli sbarramenti lungo il corso del Polcevera sono stati travolti da una breve piena dovuta a un temporale, ma allo sbocco del corso d’acqua nel mare - dove la competenza passa dalla Regione allo Stato - erano in attesa i battelli antinquinamento del ministero dell’Ambiente, dotati anche di un pallone frenato per il monitoraggio della chiazza di petrolio dall’alto. Modeste le quantità di petrolio sfuggite alla protezione e disperse nel mare.

L’azienda petrolifera - “Il piano di emergenza esterno non è previsto per legge; Iplom ha un suo piano di emergenza-oleodotti interno, ma gli oleodotti non rientrano nel campo di applicazione della legge Seveso che prescrive i piani di emergenza esterni, che in ogni caso sono a carico della Prefettura", ha detto il responsabile Iplom per l'Ambiente e la sicurezza Gianfranco Peiretti al termine di un vertice nella sede della Prefettura di Genova. "Per stabilire le responsabilità ci sarà tempo, la magistratura farà gli accertamenti del caso. Ora contiamo di raggiungere il 90% della bonifica in superficie, poi faremo un progetto di bonifica dettagliato in base agli esiti dei controlli eseguiti dagli enti competenti. La parte di greggio che rimarrà nel letto dei torrenti sarà rimossa nella fase successiva della bonifica”. Secondo l’azienda non c'è ancora una previsione della spesa per la bonifica, “stiamo facendo fronte agli interventi necessari senza porci limiti perché l'ambiente viene prima di tutto, e la manutenzione delle tubazioni è in corso costantemente, è un'ipotesi che non trova riscontro, gli oleodotti come tutte le nostre attività sono sottoposte al controllo della Commissione per gli incidenti rilevanti".

I lavori di pulizia - Lungo il torrente sono all'opera 45 operatori e vengono impiegati 29 spurghi e 13 bilici, mentre sul rio Fegino sono stati adottati idrolavaggio ad alta pressione e aspirazione dei reflui prodotti in briglia di contenimento realizzata a valle. Le attività marine sono passate sotto il controllo del consorzio Castalia, specializzato nelle attività marittime, nell'antinquinamento marino e nel pronto intervento, mentre quelle a terra sono coordinate da Belfor, multinazionale esperta negli interventi in casi di emergenza a seguito di sinistri.

L’Enpa - L'associazione Ente nazionale protezione animali (Enpa) sta predisponendo un'azione legale in seguito al "gravissimo danno ambientale. Ci costituiremo in giudizio per le conseguenze irreparabili subite dalla biodiversità che viveva del torrente: pesci, uccelli acquatici, anfibi, quella rete del vivente ricca e varia che oggi è sostituita da un vero deserto".

Il sindaco di Genova - "La predisposizione di barriere probabilmente non è stata veloce come avrebbe potuto essere, quindi Iplom deve proseguire il lavoro di messa in sicurezza in stato di emergenza". Lo dice il sindaco di Genova, Marco Doria. "Il Comune, in caso di procedimento penale per lo sversamento di greggio dall'oleodotto Iplom si costituirà parte civile e si impegnerà affinché il territorio della Valpolcevera sia risarcito nel modo più completo".
 

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Lo sversamento di petrolio e le barriere nel fiume Polcevera (Genova)
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