torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Gestione rifiuti – La Ue ci sventola la bandiera rossa su prevenzione e riciclo

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 27/08/2012 who redazione

Guidano la classifica dei “buoni” Austria, Belgio e Danimarca. “Ancora troppa discarica in molti stati membri nonostante la disponibilità di alternative migliori e fondi strutturali per finanziarle”, denuncia il commissario Potocnik

L’Italia è tra gli stati europei che presenta i maggiori deficit di attuazione di politiche di prevenzione dei rifiuti. A dirlo è la nuova relazione sulla gestione dei rifiuti urbani che evidenzia l’esistenza di profonde differenze nella Ue.
All’Italia, infatti, spettano ben cinque “bandiere rosse” che riguardano la dissociazione tra rifiuti e consumi, il programma di prevenzione, lo sviluppo del riciclo dei rifiuti urbani e la capacità disponibile per il loro trattamento. Anche la previsione della produzione e della capacità di trattamento nel piano di gestione rifiuti si aggiudica la bandiera rossa.
Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Slovacchia sono i paesi con le maggiori carenze, come assenza di incentivi alle alternative al conferimento in discarica e inadeguatezza delle infrastrutture per il trattamento dell’immondizia.
La relazione sulla gestione dei rifiuti urbani negli stati membri classifica i 27 stati membri in base a 18 criteri, attribuendo bandiere verdi, arancioni e rosse per voci quali totale dei rifiuti riciclati, tariffe dello smaltimento e violazioni della normativa europea. Guidano la classifica Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia, nessuno dei quali ha più di due bandiere rosse.
Per Janez Potocnik, commissario per l’Ambiente, “il quadro che emerge da quest’esercizio conferma i miei forti timori: molti stati membri conferiscono ancora quantità ingenti di rifiuti urbani in discarica, che costituisce l’opzione peggiore di gestione, nonostante la disponibilità di alternative migliori e dei fondi strutturali per finanziarle. Si interrano risorse preziose, si perdono potenziali vantaggi economici, non si crea occupazione nel settore della gestione dei rifiuti e si espongono a rischi la salute umana e l’ambiente: una situazione difficile da difendere nelle circostanze economiche attuali”.
Vari stati membri hanno compiuto rapidamente progressi. Ma anche i paesi che vantano i risultati migliori, sottolinea Bruxelles, si trovano di fronte a sfide come il rafforzamento della prevenzione dei rifiuti e la questione della sovraccapacità d’incenerimento.

leggi anche: