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Imballaggi. Cambia il contributo ambientale per carta, plastica e legno

where Milano when Ven, 02/08/2019 who roberto

Il rincaro serve ad assicurare il ruolo di sussidiarietà al mercato svolto da Conai e dai consorzi di filiera. Gli andamenti della tecnologia e gli stabilimenti di lavorazione modificano i valori dell’attività

Il consiglio di amministrazione del riciclo-plastica-carta.jpgConai, valutate le richieste dei consorzi di filiera Comieco, Corepla e Rilegno, ha deliberato una rimodulazione del contributo ambientale per gli imballaggi in carta, plastica e legno che entrerà in vigore dal 1° gennaio. La decisione è stata presa per continuare a garantire un equilibrio economico che assicuri le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale. In Italia, nel 2018, il sistema rappresentato da CONAI e dai consorzi di filiera ha recuperato l’80,6% dei rifiuti di imballaggio, ossia circa 10,7 milioni di tonnellate dei 13,3 milioni totali immessi al consumo. Di questi, la parte avviata a riciclo sfiora il 70%.

Il contributo Comieco
Il contributo per gli imballaggi in carta, competenza di Comieco, passerà da 20 a 35 euro la tonnellata. Resterà invece invariato il contributo aggiuntivo (20 euro a tonnellata) per i poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi, per i quali il contributo ambientale diventerà quindi 55 euro.
Le motivazioni principali della modifica sono la nuova, forte diminuzione dei valori economici del macero e il costante incremento dei quantitativi di imballaggi in carta che vengono conferiti al consorzio. Da gennaio Comieco ha ripreso in gestione oltre 600mila tonnellate di materiale comunale e proveniente da raccolta differenziata, che prima venivano gestite autonomamente sul mercato. Nuova prova del fatto che il ruolo di sussidiarietà al mercato stesso svolto da Conai e dai consorzi di filiera continua a funzionare.

La riciclabilità della plastica
Rimodulato anche il contributo ambientale per gli imballaggi in plastica, competenza di Corepla, soprattutto in ragione dell’aumento del 12% della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica nell’ultimo anno. Il valore medio del contributo ambientale per gli imballaggi in plastica passerà da 263 a 330 euro la tonnellata. Resteranno in vigore le quattro fasce contributive valide dal 1° gennaio 2019, che sono state però riformulate per portare a regime un processo di diversificazione che le renda più coerenti con l’effettiva selezionabilità e riciclabilità degli imballaggi allo stato delle tecnologie attuali.
Invariate le prime due fasce. La A continuerà a riguardare imballaggi con una filiera di selezione e riciclo efficace e consolidata da circuito commercio&industria, con un contributo ambientale pari a 150 euro; la B1 resterà dedicata a imballaggi con una filiera di selezione e riciclo efficace e consolidata da circuito domestico, e il suo contributo rimarrà di 208 euro la tonnellata. La fascia B2, invece, diventerà quella dedicata a imballaggi con una filiera di selezione e riciclo in fase di consolidamento e sviluppo, sia da circuito domestico sia da commercio&industria. Il suo contributo ambientale sarà di 436 euro. Infine la fascia C, quella degli imballaggi non selezionabili o riciclabili allo stato delle tecnologie attuali, vedrà il contributo passare da 369 a 546 euro la tonnellata.

Gli impianti e Rilegno
Il contributo per gli imballaggi in legno, competenza di Rilegno, aumenterà da 7 a 9 euro la tonnellata. Accanto all’aumento delle quantità conferite, la prima ragione del leggero incremento è la chiusura dell’unico impianto di riciclo del legno nel sud Italia, che ha fatto aumentare i costi di trasporto del materiale al nord per l’avvio a riciclo. L’aumento avrà effetto anche sulle procedure forfettariee semplificate per importazione di imballaggi pieni, sempre con decorrenza dal 1° gennaio 2020. In particolare, le aliquote da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in euro) passeranno da 0,16 a 0,17% per i prodotti alimentari imballati e da 0,08 a 0,09% per i prodotti non alimentari imballati. Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) passerà da 65 a 85 euro la tonnellata.

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