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Un mondo a Ecomondo. Le imprese, le invenzioni e i premi

where Rimini when Lun, 13/11/2017 who roberto

Dalla lana riciclata al MotoGp riciclato, tutte le idee per un mondo più pulito

A Ecomondo, che si è svolto la scorsa settimana alla fiera di Rimini, organizzatokiss-mugello.jpg da Italian Exhibition Group, si è svolta anche la premiazione del Premio Sviluppo sostenibile 2017, che attribuisce un riconoscimento a quelle imprese che hanno saputo coniugare qualità ambientale e competitività industriale.
Tre le aziende che hanno vinto il Primo Premio, ciascuna al vertice dei tre settori in concorso, Economia circolare, Tutela e gestione delle acque, Mobilità sostenibile: la 3C Filati di Prato per filati di qualità in lana riciclata; il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive di Venezia per la riqualificazione del reticolo idrografico del bacino della Laguna; l'Enel per la colonnina V2G che consente la ricarica bidirezionale delle auto elettriche.
Accanto ai Primi Premi, altre 27 aziende, 9 aziende per settore, sono risultate le migliori nella loro categoria.
Al Premio, promosso dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e da Ecomondo, giunto quest'anno alla nona edizione, è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Eco0Innovazioni - Inoltre l'iniziativa Eco0Innovazioni, in collaborazione con Ecofuturo, ha portato a selezionare 7 aziende, tra le oltre 40 che avevano i requisiti per partecipare. Sul palco di Ricicla Tv, nella Hall Sud, le aziende sono state introdotte da uno Jacopo Fo incontenibile: "Ecomondo quest'anno è la prova che abbiamo vinto, è il trionfo - ha dichiarato il figlio del Premio Nobel Dario - ci abbiamo messo decenni, ma oggi possiamo dire che il prezzo dell'energia elettrica prodotta dal fotovoltaico, dall'eolico, da tutte le fonti rinnovabili, è andato sotto il costo dell'energia elettrica da carbone e nucleare. Le fonti alternative funzionano. Abbiamo vinto sul piano della tecnologia, a dispetto di tutti coloro che dicevano: non funziona. Ora è tempo di fare conoscere quelle aziende che sono riuscite a fare la differenza".
E a proposito di aziende, ecco quelle meritevoli di menzione per il contenuto innovativo dei brevetti:
Dulevo International (auto motive D.zero2 spazzatrice stradale elettrica), Bioelectric Italia (biogas, microimpianti biogas da reflui zootecnici), Host B.V. (upgrading biogas biometano), Solidpower spa (biogas - Bluegen - microgenerazione a cella a combustibile), Decomar (ecodragaggio - Sistema ecodragaggio Limphidh2o), Ecomotive Solutions (biogas - Microliquefattore di biometano), Elmec Solar (Storage - Zhero System All-in-one con batterie al sale).
Italia leader in Europa - La situazione italiana per quanto riguarda recupero e riciclo dei rifiuti non è arretrata come si è abituati a pensare. A fronte di una media europea del 46%, il nostro Paese riesce a posizionarsi secondo posto tra i grandi, dopo la Germania, facendo registrare il 49% di recupero e riciclo. Al di sotto della media europea troviamo il Regno Unito con il 45%, la Francia con il 40%, la Spagna con il 35%. Migliori prestazioni solo da Paesi con popolazione inferiore ai 20 mln di abitanti. Tra l'altro, l'Italia negli ultimi anni ha colmato il gap nei confronti di Francia e Inghilterra, registrando i migliori tassi di crescita, soprattutto nel recupero della frazione organica: nel 2007 partiva ultima e ad oggi è al secondo posto insieme con l'Inghilterra. Questo quanto emerge dallo studio "Analisi dei modelli di gestione dei servizi di igiene ambientale nei principali Paesi europei", messo a punto da PricewaterhouseCoopers per Utilitalia, la Federazione delle imprese di ambiente energia e acqua, e presentato ieri alla Fiera di Rimini nell'ambito di Ecomondo. L'analisi - che si concentra su Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna (tutti al di sopra dei 45 milioni di abitanti) - fa presente come i tedeschi si posizionino tra i Paesi ad alto tasso di riciclo e ad alto tasso di incenerimento (circa al 35%), con la media Ue che è del 27%. Mano a mano che diminuisce il ricorso alla termovalorizzazione, aumenta lo smaltimento in discarica: in questa fascia si posizionano Francia e Regno Unito, subito dopo l'Italia che comunque è sempre seconda per recupero e riciclo.
Il MotoGp differenziato - Le attività solidali svoltesi nel corso del recente Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini sono state protagoniste ad Ecomondo. I Consorzi Nazionali della raccolta differenziata hanno donato all'Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini un assegno di 5.000 euro. Il contributo deriva dall'attività di raccolta differenziata che ha avuto luogo durante KiSS Misano-Keep it Shiny and Sustainable, il programma di sostenibilità ambientale e sociale promosso per il secondo anno consecutivo da Misano World Circuit in occasione della MotoGP. I Consorzi Nazionali CiAl (alluminio), Comieco (carta e cartone), Corepla (plastica), CoReVe (vetro), Ricrea (acciaio) sono stati partner istituzionali del programma KiSS Misano. L'iniziativa di raccolta fondi era collegata alla raccolta differenziata per stimolare spettatori e fans a differenziare correttamente i rifiuti. I fondi sono stati consegnati nelle mani di Stefano Vitali dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, alla presenza di Andrea Albani, Managing Director di Misano World Circuit, di Giovanni B. Fallone, Infrastructure & EHS Director di Ducati in rappresentanza dei Team Supporter, di Luca Guzzabocca, General Manager di Right Hub e dei rappresentanti dei Consorzi Nazionali. I fondi donati andranno a supporto delle attività dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, l'ente non profit fondato nel 1968 a Rimini da Don Oreste Benzi, impegnato nel contrasto all'emarginazione e alla povertà attraverso l'accoglienza e l'assistenza a persone e famiglie bisognose.
La Maratona del Clima - A Ecomondo, visibilità anche ai 18 progetti italiani vincitori di Climathon, la maratona dedicata alla lotta ai cambiamenti climatici che lo scorso 27 ottobre ha coinvolto simultaneamente oltre cento città a livello globale.
L'invito era proporre idee utili a contrastare i cambiamenti climatici. A premiare i 18 progetti italiani vincitori a Ecomondo è stato il geologo Mario Tozzi. "Queste iniziative hanno sempre un gran valore, perché il cambiamento climatico risulta ancora un tema poco percepito dai cittadini. Con Climathon si pone attenzione oltre che al problema alle soluzioni". Per il celebre geologo, sempre in prima fila sulle problematiche ambientali, "Ecomondo è un punto di riferimento importante, che coniuga due aspetti, quello della comprensione scientifica dei dati, cosa che non avviene dappertutto, e l'aspetto della riconversione ecologica generale del mondo produttivo. La crisi economica ha sempre più i connotati di crisi ecologica, se la riconversione viene affrontata con intelligenza e anticipata può essere un'opportunità. La Fiera di Rimini, con Ecomondo, dà questa chiave di lettura di opportunità legata all'economia circolare. L'immediato futuro è questo ed Ecomondo si dimostra ancora una volta all'avanguardia".
Tra i progetti premiati, anche quello del gruppo di universitari iscritti al corso di laurea magistrale di Economia ambientale a Rimini, che propone una soluzione innovativa ed ecocompatibile di percorso termale per il progetto del Parco del Mare del comune rivierasco. Terme che si richiamano al passato, all'antichità romana, ma alimentate da un avveniristico impianto fotovoltaico. Tra le città romagnole partecipanti anche Cesena, con un progetto che partendo dall'analisi dei dati del programma europeo Copernicus e attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie interviene sul tema dei consumi idrici. Io cammino è il progetto vincitore del Climathon a Ferrara, che trasforma in gioco (gamefication) i percorsi di pedibus (lo scuolabus a piedi). Due i progetti premiati a Bologna: Zefiro, una piattaforma digitale che permette alle aziende di fornire ai propri dipendenti un'app per gestire al meglio i percorsi casa-lavoro e altri spostamenti e Stay cool, un servizio che si avvale di dati climatici e geografici di Copernicus e di altre basi dati urbane, per individuare, mappare e comunicare la posizione di "luoghi freschi", ovvero parchi, musei e luoghi della cultura, ove "rifugiarsi" durante le ondate di calore. Altri progetti arrivano da Venezia, Lecce, Cagliari, da Napoli, Firenze, Salerno e dal Trentino.
Il libro del Girotondo - "L'economia circolare è anche una visione, quindi cultura, dunque ben vengano iniziative come questa". Così Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, a proposito del libro fresco di stampa "L'economia del Girotondo - Dalla plastica ai satelliti: il futuro è nei rifiuti" (edito da Tecniche Nuove), presentato a Ecomondo. Un volume scritto dall'imprenditore Luca Dal Fabbro, che ha voluto "colmare una lacuna, cercare di comare il gap tra mondo dell'impresa e ambientalismo illuminato". Attualmente amministratore delegato di GRT Group, azienda svizzera focalizzata sullo sviluppo di tecnologie per la circular economy, Dal Fabbro ha voluto lanciarsi in questa nuova "impresa" che lo vede in veste di scrittore, convinto che sia nell'economia green "il futuro del business: l'industria e le imprese non vanno condannate o colpevolizzate ma orientate al nuovo paradigma dell'economia sostenibile e circolare; non sono le nemiche ma possono diventare le alleate più importanti dell'ambiente". "Il libro passa in rassegna i temi principali legati all'ambiente e al cambiamento climatico - ha spiegato il giornalista di Repubblica Antonio Cianciullo nella sua presentazione a Ecomondo - . Vi si trovano anche temi sorprendenti. Come il riferimento all'importanza che i cambiamenti climatici rivestono, ad esempio, dal punto di vista della sicurezza dei Paesi, come indicano anche i militari negli Usa, nonostante l'avversione di Trump al tema". Il libro è aperto da una prefazione del presidente di Italian Exhibition Group Lorenzo Cagnoni: "Questo libro - scrive - trova una chiave di lettura originale: a raccontare problemi e a proporre soluzioni è un manager che arriva alla questione ambientale mantenendo il proprio punto di vista. La figura dell'imprenditore e quella della persona attenta alle tematiche ecologiche coincidono perché un aspetto rafforza l'altro".
Economia circolare e reputazione sociale - Quale legame esiste tra economia circolare, reputazione aziendale e responsabilità sociale d'impresa? Come viene seguita e percepita da media e social media l'attività delle aziende che curano la gestione e il riciclo dei rifiuti? Quali ripercussioni provoca una cattiva reputazione sullo sviluppo delle attività di green economy? Dalla necessità di approfondire e dare una risposta a queste domande ha preso le mosse lo studio Economia circolare e reputazione (sociale). Il circolo vizioso di cui nessuno parla, presentato a Ecomondo. L'analisi condotta dall'Università di Macerata rivela come l'attuale carenza di una reputazione "propria" dell'economia circolare (dovuta a una scarsa consapevolezza della società civile sul tema) possa innescare un circolo vizioso in grado di ostacolare lo sviluppo stesso di attività imprenditoriali legate alla gestione dei rifiuti e di conseguenza la transizione verso una logica "circolare" del modello economico. Il gap reputazionale, provocato dalla dissonanza fra la buona reputazione di cui godono le aziende di gestione rifiuti tra i propri stakeholder diretti (clienti e fornitori) e la cattiva reputazione presso le comunità e autorità del territorio, determina infatti significative ripercussioni sullo sviluppo dell'attività imprenditoriale, in diversi casi fermando addirittura la realizzazione di impianti di riciclo, con negative ripercussioni sul fronte ambientale e occupazionale.

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