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I numeri. L’inquinamento cala in Italia, leader in Europa per gas serra

where Firenze when Lun, 08/04/2019 who roberto

L'Italia rispetto al 2005 ha ridotto di quasi un terzo le sue emissioni dal settore energetico, -31%. In Toscana il progetto Patos per caratterizzare il PM10. I dati della Legambiente: peggio il Nord

L’inquinamento è in calo da anni e l'Italiaindustria.jpg è uno dei paesi in Europa che emette meno gas serra dal settore termoelettrico: è seconda solo alla Svezia, e più virtuosa di Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Polonia. Merito dell'elevata percentuale di gas nel mix energetico italiano (47,4%) e della ridotta percentuale di carbone (solo l'11%). Trend in diminuzione per PM10, PM2,5 e NO2 tra il 2008-2017, ma continuano i superamenti in molte zone del paese. L'ozono non mostra segni di diminuzione. Lo rivela una ricerca dell'Ispra (l'istituto di ricerca del Ministero dell'Ambiente) sulle emissioni di gas serra dal settore elettrico nei principali paesi europei.
 

Lo studio - È la tendenza evidenziata dall'Ispra nello studio "Analisi dei trend dei principali inquinanti atmosferici in Italia 2008-2017" nel quale si valuta l'esistenza di un trend temporale significativo nelle serie di dati dei principali inquinanti atmosferici (materiale particolato, ossidi di azoto e ozono) in Italia, nel periodo dal 2008 al 2017. Il lavoro aggiorna l'analisi condotta cinque anni fa (riferita al periodo 2003 - 2012) estendendola a un maggior numero di punti di misura e permettendo quindi una migliore rappresentazione spaziale delle tendenze nell'intero Paese.

Le emissioni - L'Italia rispetto al 2005 ha ridotto di quasi un terzo le sue emissioni dal settore energetico, -31%. Un calo inferiore soltanto a quello del Regno Unito, -56%, che ha abbandonato il carbone. Polonia e Germania hanno avuto le percentuali di riduzione delle emissioni più basse, rispettivamente -7% e -12% rispetto al 2005. I due paesi producono quote rilevanti di elettricità da combustibili solidi come la lignite: 37% la Germania e 77% la Polonia. In Europa, più di un quinto dell'energia elettrica è ancora fornita da combustibili solidi.
La quota di elettricità da combustibili solidi (principalmente carbone) in Italia è tra le più basse (11%), superiore solo a quelle di Regno Unito (6,7%) e Svezia (0,3%), che però hanno il nucleare.

Smog in calo - Nel periodo analizzato si rileva una larga prevalenza di casi in cui le concentrazioni di PM10, PM2,5 ed NO2 diminuiscono. In particolare per il PM10 il trend è decrescente nel 77% dei casi (119 stazioni di monitoraggio su 155 analizzate) e si stima una riduzione della media annuale pari a 0,8 µg/m³ l'anno. Anche le concentrazioni di NO2 diminuiscono nella maggior parte dei casi (79%, pari a 195 stazioni su 246) con una riduzione media in termini di concentrazione di 1 µg/m³ l'anno. Infine nel caso del PM2,5 nel 69% dei casi (43 stazioni di monitoraggio su 62) si registra una riduzione significativa e la variazione annuale media stimata è pari a 0,7 µg/m³.

Nessun segno di diminuzione invece per i valori medi dell'ozono che rimangono stabili negli anni. Nella quasi totalità delle stazioni (100 su 116) infatti, non è possibile individuare un trend statisticamente significativo; la tendenza di fondo appare sostanzialmente monotona e le oscillazioni interannuali sono attribuibili alle naturali fluttuazioni della componente stagionale. Questa è spiegabile, almeno in parte, con la sua natura di inquinante secondario per il quale manca una relazione di proporzionalità diretta con la riduzione delle emissioni dei precursori.
Ma in molte zone del paese si continuano a superare i limiti: lo studio mostra chiaramente come in diverse parti d'Italia si superino ancora i valori limite per il materiale particolato, il biossido di azoto, l'ozono troposferico. Nel quadro europeo l'Italia, con il bacino padano, rappresenta sempre una delle aree dove l'inquinamento atmosferico è più rilevante.
La possibilità di conseguire gli obiettivi fissati dall'Unione Europea a breve e a lungo termine, spiega lo studio, rimane legata all'efficacia delle politiche energetiche, agricole e sulla mobilità che saranno adottate dagli stati membri a integrazione delle misure già previste nei piani per la qualità dell'aria nel caso in cui i livelli degli inquinanti superino i rispettivi valori limite. Ad oggi, tali obiettivi sono ancora lontani dall'essere raggiunti.

I dati della Legambiente - Da Torino a Milano, sono 17 i capoluoghi di provincia che possono già ritenersi fuorilegge per aver superato i limiti di inquinamento consentiti. La fotografia alla qualità dell'aria dei nostri centri urbani la scatta la classifica Mal'aria di Legambiente che, con dati aggiornati al 31 marzo, fa presente come i livelli di Pm10 siano al di sopra di quanto previsto dalla normativa, e cioè come le polveri sottili abbiamo già superato, dopo tre mesi, la soglia consentita nell'arco di tutto l'anno. "Dopo appena tre mesi dall'inizio dell'anno - spiega Legambiente - 17 città hanno superato il limite annuale di 35 giorni dei livelli di Pm10 previsti dalla normativa (50 microgrammi per metro cubo quotidiani)".

Il confronto - Ed è soprattutto il Nord a respirare aria malata; tra le città peggiori: Torino con 52 superamenti della soglia consentita per la salute, Rovigo e Vicenza con 47 giorni, Padova (45), Venezia (45), Pavia (44), Alessandria (43), Frosinone (43), Treviso (43), Ferrara (41), Mantova (41), Asti (39), Brescia (37), Lodi (37).

La Toscana censisce le polveri - Giunge alla terza fase il progetto regionale PATOS (Particolato Atmosferico in Toscana) finalizzato alla caratterizzazione chimica del particolato atmosferico in Toscana e alla identificazione delle principali fonti di inquinamento. È stato approvato lo schema di accordo tra Regione Toscana e Università di Firenze per una collaborazione scientifica per la continuazione del progetto.
Nei giorni scorsi l'Università di Firenze e Arpat hanno dato inizio alla terza fase installando presso la stazione di rilevamento di Lucca-Capannori un analizzatore per la caratterizzazione chimica e per l'applicazione della metodologia statistica che sarà utile all'identificazione delle principali sorgenti di emissione. Da domani sarà installato un analogo strumento presso la stazione di rilevamento di Firenze Figline.

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