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Politiche ambientali. Ecologisti contro la riforma della Via

where Roma when Mer, 19/04/2017 who roberto

 Secondo le principali associazioni, la riforma prevede “procedure poco trasparenti e cittadini disinformati; il Governo sposa il modello opaco e dannoso della legge obiettivo”

“Il Governo aveva assunto il solenne vas.jpgimpegno di chiudere con le opache procedure accelerate e semplificate derivanti dalle legge Obiettivo, che tanti danni hanno creato alle casse dello Stato e all'ambiente, e invece torna a riproporle, estendendole, non più solo alle infrastrutture strategiche, ma a tutte le opere”.
La denuncia viene da 20 associazioni ambientaliste che mettono sotto accusa lo schema di decreto legislativo di riforma della Valutazione di impatto ambientale Via (Atto di Governo n. 401), che il Governo ha trasmesso a metà marzo e su cui le Commissioni Ambiente di Camere e Senato si esprimeranno con un parere entro il 25 aprile.
Le associazioni (Accademia Kronos, Aiig, Associazione Ambiente e Lavoro, Cts, Enpa, Fai, Federazione Pro Natura, Fiab, Greenpeace Italia, Gruppo di Intervento Giuridico, Gruppi di Ricerca Ecologica, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Marevivo, Mountain Wilderness, Rangers d'Italia, Sigea, Vas, Wwf) chiedono un radicale ripensamento “che assicuri maggiore trasparenza e partecipazione del pubblico e degli enti locali e si domandano come mai il Ministero dell'Ambiente non abbia mai aperto un tavolo di confronto tecnico sulla nuova normativa con le organizzazioni della società civile”.
Secondo le 20 associazioni ambientaliste, viene “tradito lo spirito della Direttiva 2014/52/UE che l'AG n. 401 intende recepire, che intende meglio chiarire e rafforzare i capisaldi della procedura di Via per renderla più trasparente, tramite un rafforzamento della qualità delle informazioni rese disponibili al pubblico per favorirne la sua partecipazione. Numerose modifiche vanno esattamente nella direzione opposta: non fornire informazioni adeguate e complete al pubblico, né garantire la sua effettiva partecipazione, rendendo più opaca, approssimativa e fallace la nuova procedura, rispetto a quella vigente, favorendo, ogni volta che sia possibile, il proponente il progetto", fanno notare le associazioni.

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