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​Rapporto Ispra sull’ambiente urbano. Il 2015 anno nero per il Pm10, meglio il 2016

where Roma when Lun, 19/12/2016 who redazione

L'aria continua a rappresentare un problema per la salute. Balneabili quasi tutti i tratti costieri, ma pesticidi ancora oltre i limiti. Due milioni di persone a rischio alluvioni

Al 13 dicembre 2016 almeno 18 capoluoghi di provincia hanno già superato il limite giornaliero per il Pm10 (Frosinone, Venezia e le altre città della pianura padana le peggiori. Ma anche Napoli e Terni). Nel 2015, 45 aree urbane su 95 per le quali sono disponibili dati, non hanno rispettato il valore limite giornaliero del Pm10, con un numero totale di superamenti e valori medi annuali generalmente superiori a quelli degli ultimi anni, in controtendenza rispetto al trend di medio-lungo periodo, sostanzialmente decrescente.

c3f0dcbb-582d-4ee0-b489-061eb4deed09.jpegL'inquinamento dell'aria nelle nostre città, insieme ad altri temi legati alla qualità della vita nelle aree urbane sono stati discussi nei giorni scorsi alla presentazione del XII Rapporto sulla Qualità dell'Ambiente Urbano, un lavoro realizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA). Il report raccoglie i dati relativi a 116 aree urbane e si articola in dieci aree tematiche: fattori sociali ed economici, suolo e territorio, infrastrutture verdi, acque, qualità dell'aria, rifiuti, attività industriali, trasporti e mobilità, esposizione allo inquinamento elettromagnetico ed acustico, azioni e strumenti per la sostenibilità locale, consumi idrici, qualità delle acque e balneazione.

Qualità dell’aria -  Situazioni peggiori per il mancato rispetto dei valori limite per Pm10, particolato fine (PM2.5), biossido di azoto (NO2) a Torino, Vercelli e nell'agglomerato di Milano. Sempre nel 2015, il 90% della popolazione nei comuni considerati risulta esposto a livelli medi annuali superiori al valore guida OMS per il Pm10 (20 µg/m³), l'82% a quello del PM2,5 (10 µg/m³), il 27% a quello dell'NO2. Il Focus di quest'anno dedicato al rapporto tra inquinamento atmosferico e salute, sulla base degli studi più recenti in materia, dimostra che l'aria che respirano milioni di italiani nelle maggiori città della Penisola rappresenta ancora un grave problema di salute.

Consumi d’acqua - Nel quadriennio 2012/2015, nelle 116 città oggetto del Rapporto si è registrata una riduzione dei consumi idrici dell'8,4%. Il 2015 ha registrato una dispersione reale dell'acqua immessa nella rete di distribuzione pari al 35,4%: in 90 città sui 116 capoluoghi di provincia si hanno valori di dispersione di rete reali superiori al 20%, di cui 18 superiori addirittura al 50% (dati ISTAT).

L’acqua del mare - Il monitoraggio delle acque di balneazione, effettuato nel quadriennio 2012-2015, evidenzia che 38 comuni, dei 49 in cui è presente almeno un'acqua di balneazione, non presentano alcuna acqua scarsa e/o non classificabile e 28 hanno tutte le acque eccellenti (Fonte Ministero Salute su dati di monitoraggio SNPA/ASL). Per la stagione balneare 2016, i monitoraggi del SNPA confermano che la quasi totalità dei tratti costieri dei 9 capoluoghi costieri di Regione, monitorati da SNPA, è idonea alla balneazione.

I fiumi e i laghi - L'analisi delle acque superficiali dei capoluoghi di Regione per il 2015, effettuate sempre dal SNPA, evidenzia che il 41% dei capoluoghi ha un numero di Corpi Idrici (CI) in stato ecologico buono o superiore, il 52% ha CI in stato chimico buono.

Pesticidi - I dati sui pesticidi per il 2014 riguardano complessivamente 79 capoluoghi; su 160 punti di monitoraggio nelle acque superficiali, 26 (16,2%), relativi a 18 città, hanno livelli di concentrazione superiore ai limiti; per le acque sotterranee sono 29 i punti di monitoraggio con una contaminazione superiore ai limiti, su 300 punti monitorati (9,7%), relativi a 9 capoluoghi.

Trasporto Pubblico Locale - Lieve ripresa dell'utilizzo del Trasporto Pubblico Locale nel 2014 rispetto al 2013: l'incremento si concentra nei grandi comuni e in particolare a Napoli, Torino, Venezia, Bologna e Palermo, anche se si rimane su livelli distanti dai valori del periodo 2008-2011 (circa 8% in meno). Il car sharing è attivo nel 2015 in 26 capoluoghi: in 24 car sharing a postazione fissa; in 6 a flusso libero gestito da operatori privati; a Torino, Milano, Firenze e Roma sono presenti entrambi i servizi. Segnali positivi anche per il bike-sharing: raddoppia nel periodo 2011-2014 il numero di biciclette, così come aumentano le postazioni di prelievo e riconsegna di oltre il 50% (Fonte: ISTAT).

Alluvioni - Uno dei principali elementi di pericolo per il territorio è costituito dai fenomeni di dissesto idraulico innescati da eventi meteorici intensi. Le conseguenze risultano in genere più pesanti in quelle aree dove l'intervento antropico ha profondamente modificato il territorio e il paesaggio naturale, rendendoli più fragili e vulnerabili. La popolazione a rischio alluvioni è stimata in 1.950.954 abitanti, pari all'11,1% della popolazione residente totale nei 116 comuni.

Inquinamento elettromagnetico - Dal 2013 al 2015 si riscontra un aumento complessivo del 10% del numero di stazioni radio base per telefonia mobile. Attualmente sono però gli impianti radiotelevisivi a determinare le situazioni di maggiore criticità in termini di casi di superamento dei limiti imposti dalla normativa vigente. Dal 1999 al luglio 2016 sono stati registrati 15 superamenti per gli elettrodotti, 151 per impianti radiotelevisivi e 39 per la telefonia mobile. La quasi totalità dei superamenti risulta rientrata nei limiti di legge.

Auto - Il parco autovetture immatricolate a soggetti privati nel 2015 è stabile rispetto al 2014. A Napoli si trova la quota più alta di auto private Euro 0 (28,9%). Si assiste ad una contrazione delle auto elettriche nel 2016 rispetto al primo semestre 2015 (-34%); le vetture ibride sono cresciute di oltre il 50%. Per ciò che riguarda le 5.564 auto ibride iscritte nel I semestre 2016, spicca Roma con 1.535 auto (fonte: ACI).

Incidenti stradali – Prosegue nel 2015, nei comuni considerati, la diminuzione degli incidenti stradali, e si registra un minor numero di feriti; al contrario i morti aumentano dell'8%, segnale sicuramente non positivo e dovuto in gran parte all'utenza vulnerabile che, a livello comunale, è maggiormente coinvolta nell'evento "incidente stradale". Nel 2015, nei comuni considerati il numero di anziani infortunati è lievemente aumentato rispetto all'anno precedente (+0,02%), ma soprattutto è cresciuta la gravità delle conseguenze degli incidenti: i feriti diminuiscono da 12.043 a 11.998 (-0,37%), mentre i decessi aumentano da 274 a 322 (+17,52%) (Fonte: ACI - ISTAT).

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