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Rifiuti elettronici/1 - Nei cassetti italiani abbandonati telefonini per 195 milioni di euro

where Milano when Lun, 12/05/2014 who redazione

Potrebbero essere rigenerati oppure si potrebbero ricuperare le terre rare e metalli preziosi che contengono. Un chilo d’oro ogni 50mila apparecchi. Il consorzio Remedia consiglia a chi consegnare i cellulari inutilizzati

Nel nostro Paese si acquistano 35 milioni di telefonini l'anno (a livello mondiale, nel 2013, sono stati venduti 1,8 miliardi di telefoni cellulari, secondo i dati Gartner), più di uno ogni due abitanti. La più grande quantità di cellulari, almeno 120 milioni di apparecchi, si trova nelle nostre case, stipata nei cassetti, negli armadi e nelle cantine. Gli italiani tendono a non buttare via il cellulare vecchio o non più funzionante, sprecando un'opportunità di valorizzazione di quello che condanniamo così a trasformarsi in rifiuto.
"Conservare gli apparecchi che non usiamo più è sbagliato, perché sprechiamo una doppia opportunità - spiega Danilo Bonato, direttore generale di Remedia - : la prima è che i cellulari usati ma ancora funzionanti possono essere rigenerati da società che li acquistano per immetterli poi nei mercati emergenti; la seconda è quella del riciclo e del recupero delle materie prime che li compongono, nel caso di apparecchi vecchi".
Secondo uno studio E-waste Lab di Remedia in collaborazione con il Politecnico di Milano, un cellulare contiene 9 grammi di rame, 11 grammi di ferro, 250 mg di argento, 24 mg di oro, 9 mg di palladio, 65 gr di plastica, 1 gr di terre rare (Praseodimio, Neodimio, Cerio, Lantanio, Samario, Terbio, Disprosio) e altri elementi preziosi contenuti in piccolissime quantità, come cadmio, cobalto, rutenio (i cosiddetti metalli preziosi). Infine, la batteria a ioni di litio che racchiude circa 3,5 g cobalto, 1 g di terre rare (Nd, Eu, Ce e Tb).
Se si recuperassero tutti i cellulari venduti in Italia in un anno, cioè i già citati 35 milioni di pezzi, il valore economico ammonterebbe a 195 milioni di euro. Difficile però quantificare, perché i cellulari vengono raccolti nel raggruppamento R4 dei cosiddetti Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), che comprende al suo interno anche informatica, elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici. Per questo motivo i dati disponibili sulla raccolta sono difficili da differenziare in base alla natura dell'apparecchio.
Remedia stima che siano raccolti annualmente circa 2,3 milioni di pezzi. Il 96% dei materiali che lo compongono, se l'apparecchio viene correttamente conferito, possono essere recuperati, con notevoli benefici economici (da 50.000 cellulari riciclati si ottiene oltre 1 chilo di oro) e ambientali: un cellulare pesa circa 75 grammi, ma l'estrazione dei suoi ingredienti dalle miniere richiede lo scavo di 30 chili di roccia; il suo riciclo evita l'emissione 0,211 chili di CO2 e porta a un risparmio di energia di 1 chilowattora. Scegliere di smaltire correttamente il vecchio cellulare, dunque, può portare solo vantaggi. E con l'obbligo "Uno contro zero", entrato in vigore il 12 aprile, "non abbiamo davvero più scuse", sottolinea Bonato, ricordando che si tratta di un obbligo per il negoziante e di un diritto del consumatore: chi vuole smaltire un piccolo elettrodomestico, come un telefonino, può portarlo in un grande negozio e provvederanno i gestori dell'esercizio commerciale a smaltirlo a norma di legge. Questo, a differenza del passato, è possibile anche se non si acquista un nuovo prodotto analogo.
"Un sistema che funzionerà - conclude il direttore generale Remedia - nella misura in cui il cittadino diventa consapevole del valore della seconda vita dell'apparecchio e se viene correttamente informato".

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Riciclo telefoni cellulari
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