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​Amici della Terra, nel 2013 in Italia raggiunti gli obiettivi di efficienza

where Roma when Mar, 03/06/2014 who redazione

Gli Amici della Terra mettono però in guardia da ogni trionfalismo, poiché il principale fattore nella performance delle politiche climatiche è stata la crisi economica

Gli obiettivi di efficienza energetica per il 2020, fissati in sede europea e nazionale, sono già stati raggiunti e superati. Lo evidenzia un documento degli Amici della Terra presentato a Roma nel corso di una conferenza a cui hanno partecipato il Commissario dell'Enea Giovanni Lelli, il presidente degli Stati Generali dell'efficienza energetica Alessandro Ortis e Marcella Pavan dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas.
Dal documento si evince che le emissioni di gas serra sono diminuite di circa il 16%, rispetto al 1990; la penetrazione delle fonti rinnovabili nei consumi finali ha raggiunto il 14,5%; il consumo di energia primaria, utilizzato come indicatore per l'efficienza energetica, è andato oltre l'obiettivo indicato per il 2020 segnando, già oggi, una riduzione del 25%.
Gli Amici della Terra mettono però in guardia da ogni trionfalismo perché emerge con chiarezza che, in Italia, il principale fattore nella performance delle politiche climatiche è stata la crisi economica. Tuttavia, un miglioramento dell'efficienza energetica c'è stato ed ha avuto un impatto doppio rispetto a quello della crescita delle rinnovabili.
Infatti, se si guardano i dati della riduzione dei gas serra, che per i quattro quinti sono dovuti al consumo di fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas naturale), si vede che nel quadriennio 2008-2012 il 46,3% della riduzione è attribuibile prevalentemente agli effetti congiunturali (calo della domanda di beni e servizi) e strutturali (delocalizzazioni e dismissioni) legati alla crisi economica, il 31% al miglioramento dell'efficienza energetica, il 16,7% alla crescita delle fonti rinnovabili e il 6% a processi di emissioni non energetici.
Per delineare gli obiettivi per il 2030 a livello europeo e le conseguenti politiche a livello nazionale, occorre partire dall'analisi di questi dati che indicano i settori dove concentrare gli investimenti possibili per ottenere i massimi risultati.
L’associazione ambientalista chiede poi un'inversione di tendenza netta rispetto agli errori compiuti nell'ultimo quinquennio con l'extra incentivazione delle rinnovabili elettriche, che oggi pesano sulle bollette per oltre 13 miliardi l'anno, aggravando gli effetti della crisi sulle piccole e medie imprese e riducendo la possibilità di un'adeguata promozione dell'efficienza.
La vera sfida di una politica ambientale avanzata non è quella di chiudere o delocalizzare le produzioni difficili ma di renderle ambientalmente sostenibili, in uno scenario di crescita economica a livello di famiglie e d'imprese. Occorrono quindi misure non solo per le piccole e medie imprese, ma anche per la grande industria manifatturiera. In questo senso, la proposta degli Amici della Terra implica una completa revisione delle politiche di sostegno al raggiungimento degli obiettivi energetico-ambientali: cessazione immediata degli incentivi per i grandi impianti eolici e per quelli di sola produzione di elettricità a fini commerciali; tassazione delle extra rendite di cui stanno beneficiando molti impianti di produzione di rinnovabili elettriche realizzati nell'ultimo decennio. Da più parti si stima il possibile gettito di una simile misura nell'ordine minimo di un miliardo l'anno; destinazione di tale gettito al rafforzamento degli strumenti d'incentivazione per la promozione dell'efficienza energetica.

Per consultare il testo integrale delle Proposte per le nuove politiche di efficienza energetica clicca qui

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