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Enermanagement 2016, l’efficienza energetica è una leva di business per le imprese

where Milano when Lun, 05/12/2016 who michele

All’evento organizzato da FIRE tracciata una strada innovativa nel settore energia

enermanagement-2016-fire.jpgCogliere i molteplici benefici dell’efficienza energetica, coniugando un uso ottimale delle risorse lungo la filiera con il core business aziendale, è uno degli spunti emersi nel corso del convegno Enermanagement organizzato dalla FIRE, la cui settima edizione si è da poco conclusa a Milano.
Riprendendo le tematiche dello scorso anno si è parlato dei benefici non energetici legati allo sviluppo di un sistema efficiente – come minori emissioni, maggiore produttività, minori costi di gestione –, che sono leve aggiuntive rispetto al risparmio economico legato alla riduzione dei consumi sia per le aziende che decidono di realizzare interventi, sia per chi vende tecnologie e servizi.

Per gli energy manager e gli operatori del mercato (ESCO, utility, etc.) comprendere questi aspetti ed imparare ad applicarli si tradurrà, nel tempo, in una maggiore percentuale di successo delle proposte presentate e in una maggiore competitività delle imprese.
Del resto, fra il 2011 e il 2015 l’Italia ha conseguito il 32% dei risparmi previsti al 2020, secondo i dati del RAEE ENEA: rimane dunque molta strada da fare, e i risultati arriveranno se si comprenderà che l’efficienza energetica non porta solo una riduzione di consumi, ma molto altro.

Secondo Dario Di Santo, direttore FIRE, “diverse evidenze mostrano che essere un leader oggi e rimanere competitivi domani richiede una forte attenzione alla gestione delle risorse, alla sostenibilità e alla filiera in cui rientrano le proprie attività. L'efficienza energetica diventa una reale leva di business se ben compresa e sfruttata, così come investire in modo intelligente sulla sostenibilità è un modo per affrancarsi dai rendimenti nulli o negativi delle attività tradizionali, ottenendo una maggiore redditività dei capitali investiti”.
Lo scenario nazionale mostra inoltre una positiva crescita delle certificazioni ISO 50001, sebbene una recente indagine FIRE-CEI-CTI evidenzi un insufficiente coinvolgimento delle diverse funzioni aziendali nell’energy team ed un eccesso di burocrazia. Elementi che impediscono di ottenere quella visione olistica dell’uso delle risorse che porta a un reale cambio di approccio alle risorse e alla sostenibilità e genera un aumento di competitività.
“I leader di mercato già adottano questo approccio integrato, che prende in considerazione tutta la filiera” ha evidenziato Di Santo. “Del resto, negli ultimi venti anni le performance delle imprese che hanno investito nella sostenibilità, nelle persone e nella governance si sono dimostrate superiori a quelle delle imprese conservatrici. Indici come il Dow Jones e il FTSE4Good riconoscono proprio questa maggiore capacità di remunerare gli investitori delle imprese sostenibili”.

Inoltre, come ha evidenziato Andrea Trianni del Politecnico di Milano, è fondamentale che chi offre soluzioni per l’efficienza energetica impari a ragionare nell’ottica dell’utente finale. Puntare solo sul risparmio energetico rischia di rivelarsi insufficiente a causa dell’incertezza sui benefici effettivi che si possono raggiungere con la realizzazione di interventi. È necessario cambiare la prospettiva e fornire una stima onnicomprensiva dei benefici e delle perdite portati dall’intervento di riqualificazione energetica, considerando sia gli effetti in fase di esercizio, sia quelli nel corso della realizzazione dei progetti.

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Sala convegno Enermanagement 2016 organizzato da Fire
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