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Giro d’affari da 4 miliardi nel 2020 per i sistemi di accumulo

where Milano when Lun, 10/12/2012 who michele

Anie Energia porta il proprio “position paper” al tavolo dell’Autorità. “Spingere sulla sperimentazione e sullo sviluppo della filiera elettrica italiana. Il nostro paese è all’avanguardia in Europa”

“Con un giro di affari potenziale di oltre 4 miliardi di euro annui nel 2020, i sistemi di accumulo sono destinati ad avere un ruolo primario nel processo di ammodernamento tecnologico delle infrastrutture delle reti energetiche”. Lo ha detto Matteo Marini, presidente di Anie Energia – associazione della Confindustria – presentando in anteprima al collegio dell’Autorità il “Position paper sul ruolo dei dispositivi di accumulo elettrochimico nei sistemi elettrici”.
Le condizioni di generazione, trasmissione, distribuzione e consumo dell’energia elettrica sono cambiate e, ha osservato Marini, i sistemi di accumulo “ampliano la gamma di soluzioni volte a rispondere alle mutate condizioni”. Questi sistemi, peraltro, sono già oggetto di una prima fase di regolazione da parte della stessa Autorità per l’energia, che dovrebbe avere implementazioni importanti in futuro. L’Authority, in particolare, supporta progetti pilota in dispositivi di accumulo da parte dei gestori delle reti di trasmissione e distribuzione, basata su una remunerazione maggiorata dell’investimento.
“L’Italia, a livello europeo, è il primo interprete dell’obiettivo di maggior sostenibilità ambientale della produzione elettrica e del nuovo paradigma di generazione diffusa e autoconsumo – continua Marini. – Ed è per questo motivo che come Anie Energia stiamo volgendo la nostra attenzione all’impiego dei sistemi di accumulo elettrochimico in un’ottica di valorizzazione della filiera italiana”. “Il tema cardine – integra Nicola Cosciani, presidente del gruppo Sistemi di accumulo della federazione Anie – consiste nel passare da una produzione per piccoli lotti legati a progetti dimostrativi a una produzione massiva, cosa che consentirebbe un repentino abbassamento di costo”.
I mercati più interessanti? Dalle utility al residenziale, senza tralasciare la possibile nascita di operatori privati di servizi di flessibilità.

 

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