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Rete Irene: il Decreto Crescita è un regalo alle grandi multiutility

where Milano when Ven, 03/05/2019 who roberto

Per Rete Irene le maggiori utilities già dispongono dell’ulteriore vantaggio competitivo della conoscenza dei consumi energetici dell’utenza

Restringe la concorrenza facendo un regalo governoconte.jpgenorme alle grandi multiutility che hanno le spalle larghe e detengono il controllo delle utenze energetiche e dei relativi consumi. È in estrema sintesi quanto rileva Rete Irene, network di imprese per la riqualificazione energetica degli edifici, in merito alle novità introdotte dal Decreto Crescita, in vigore dal 1° maggio.

Il Decreto ha infatti modificato le norme che regolano le detrazioni fiscali riservate ai proprietari che decidono di effettuare interventi di messa in sicurezza antisismica e riqualificazione energetica sulle proprie abitazioni. Il decreto stabilisce che il soggetto che effettuerà gli interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico e di efficientamento energetico potrà ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. Il contributo sarà recuperato dal fornitore sotto forma di credito d'imposta, di pari ammontare, da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità. Secondo il Governo, la modifica dovrebbe risolvere il problema del costo iniziale degli interventi, che spesso scoraggia i proprietari.

Non così per Rete Irene che parla di un meccanismo che favorisce il fornitore che recupera i soldi investiti in cinque anni anziché dieci, con il dimezzamento della durata dell’esposizione finanziaria e il conseguente risparmio di oneri finanziari. Non solo. Rete Irene segnala che il provvedimento conferisce un vantaggio competitivo rilevante ai pochissimi soggetti che sono in grado, contemporaneamente, di qualificarsi come “fornitori” (potendo sottoscrivere contratti d’appalto per la realizzazione degli interventi di riqualificazione) e di disporre di capacità finanziaria, rispetto a tutti gli altri soggetti (anche i più tecnicamente qualificati) operanti sul mercato.
 
Tali soggetti beneficiati non sono le imprese, che non possiedono la capienza fiscale sufficiente, non sono le ESCo, ma solo le maggiori utilities dotate di sufficiente capienza fiscale e operanti nel settore dell’energia, soprattutto quelle a carattere territoriale, che già dispongono dell’ulteriore vantaggio competitivo del contatto con gli acquirenti di energia e della conoscenza dei loro consumi energetici. Si può prevedere, ipotizza Rete Irene, un immediato ricorso all'AGCM per eccessiva restrizione della concorrenza e abuso di posizione dominante.

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