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Truffa nell’efficienza energetica, scoperto giro di falsi certificati bianchi

where Milano when Lun, 06/11/2017 who roberto

Ventisei arresti per truffa ai danno dello Stato e riciclaggio: profitti illeciti per 105 milioni

La Guardia di Finanza, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura guardiadifinanza.jpgdella Repubblica di Torino, ha eseguito un’operazione di polizia giudiziaria che ha portato all’arresto di 26 persone responsabili di truffe nell’ambito della vendita di titoli di risparmio energetico. Alla banda, che aveva base nella provincia torinese, sono addebitati reati di truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio.
I 300 finanzieri impegnati in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia hanno eseguito numerose perquisizioni e il sequestro di più di 40 immobili del valore complessivo di oltre cinque milioni nelle province di Torino e Rimini e di altrettante autovetture di lusso.
Le indagini hanno svelato l’esistenza di un’ampia organizzazione criminale, ritenuta responsabile di truffe nell’ambito della vendita dei titoli di efficienza energetica. Gli appartenenti al sodalizio, mediante l’utilizzo di quattro aziende (tre con sede a Milano e una in provincia di Torino), avrebbero presentato al Gestore per i Servizi energetici false documentazioni attestante l’esecuzione di lavori di efficientamento in realtà mai realizzati. I titoli così ottenuti e scambiati sul mercato, secondo le tesi degli inquirenti, hanno consentito di incassare profitti ritenuti indebiti per circa 105 milioni di euro.
Con la collaborazione del Gestore per i Servizi energetici è stata quindi interrotta la concessione dei titoli che, secondo legge, sarebbero stati emessi in periodi posteriori (il 10% nel primo semestre successivo alla richiesta e il 5% alla scadenza dei trimestri successivi fino alla scadenza del quinquennio).
In seguito i proventi illeciti sarebbero stati riciclati con l’intervento di altri membri dell’organizzazione. Attraverso diversi passaggi di denaro, i “capitali sporchi” venivano trasferiti, per essere ripuliti, utilizzando numerose società italiane ed estere (per lo più bulgare e romene) operanti in diversi settori, quali la compravendita immobiliare, le costruzioni edili e il commercio di autoveicoli, orologi o bevande.
Gli elementi raccolti nel corso delle operazioni, unitamente a quanto già in possesso degli inquirenti, consentiranno di approfondire i rapporti tra le oltre 50 aziende nazionali ed estere riconducibili agli arrestati, per l’eventuale contestazione di ulteriori violazioni di natura economica e finanziaria. 

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gdf
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