Elettricità

Il governo saudita prevede un tender entro ottobre e il primo mattone entro il 2018 per due impianti, con una capacità totale di 2,8 gigawatt

L'Arabia Saudita sta ultimando i dettagli del tender che avvia il programma nazionale sull’energia nucleare. Riyad prevede di lanciare, nel mese di ottobre, una gara d'appalto per la costruzione di due centrali nucleari da avviare entro il 2018 per la costruzione di due impianti con una capacità totale di 2,8 gigawatt. Non manca di certo l’offerta di tecnologie: dalla Francia alla Russia, dagli Stati Uniti alla Corea del Sud o alla Cina.
 
Secondo gli analisti, le offerte saranno inferiori rispetto a quelle per la costruzione di impianti in India e Sudafrica, tuttavia la situazione economica del regno, stabile nonostante la crisi dei prezzi del petrolio, e l’assenza di qualsiasi movimento contro il nucleare, potrebbe rendere la monarchia del Golfo uno dei luoghi più appetibili per l’industria nucleare, in crisi in varie parti del mondo dopo il disastro della centrale giapponese di Fukushima nel 2011.

In merito al suo programma nucleare, Riyad dovrebbe fornire maggiori dettagli alla conferenza generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) in corso a Vienna. La realizzazione delle due centrali rientra nel vasto programma di riforme dell’Arabia Saudita per diversificare il suo approvvigionamento energetico, parte del piano “Vision 2030” lanciato nel 2016 e mirato a cambiare radicalmente il sistema economico saudita fortemente dipendente dal petrolio, sia per quanto riguarda le entrate che per la produzione di energia elettrica. L’Agenzia governativa incaricata di condurre il programma nucleare è la King Abdullah City per l'Energia atomica e le risorse rinnovabili (Kacare), i cui piani prevedono entro il 2032 di raggiungere i 17,6 gigawatt di potenza derivante da energia nucleare, pari a 16 reattori nucleari standard.