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L’Autorità vara la riforma delle tariffe in bolletta elettrica: chi consuma di più paga di meno

where Milano when Mer, 09/12/2015 who roberto

Va in soffitta l’attuale metodo per scaglioni, che prevede un aumento dei costi al crescere dei prelievi. Tariffe di rete e di sistema graveranno in misura uguale per tutte le utenze

Milano, 9 dicembre - Sostenere la diffusionebolletteenergia2.jpg di consumi efficienti, semplificando la bolletta e rendendo quello che paghiamo più aderente ai costi dei servizi di rete. Sono i principali obiettivi della riforma delle tariffe elettriche dell’Autorità che, a partire dal 1° gennaio 2016 e fino al 2018, interesserà i 30 milioni di utenti elettrici domestici italiani.
Oneri di rete e di sistema uguali per tutti - La riforma, introdotta dalla direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica, recepita in Italia dal decreto legislativo n. 102/14 prevede che gradualmente venga superata l’attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema - cioè con un costo unitario del kWh che cresce per scaglioni all’aumentare dei prelievi. Viene superato dunque il principio in cui chi consuma di più, a parità di costi per il servizio, paga anche qualcosa per chi consuma di meno. Un sistema di scaglioni a costi differenziati che si rifletteva anche nella complessità delle nostre bollette, che ora risulteranno semplificate. Al termine del processo di riforma, strutturato in 3 anni - quindi dal gennaio 2018 - la tariffa di rete (cioè i costi pagati per la trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica) e la tariffa per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico), in totale oltre il 40% della nostra bolletta, saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo. Ogni utente pagherà quindi in modo equo per i servizi che utilizza e la gradualità permetterà di evitare eccessivi effetti su chi oggi con bassi consumi paga un po’ meno: ora andrà a pagare l’esatto corrispettivo per il servizio che usa, non più agevolato, ma congruente con i costi. Per tutti gli altri ci sarà una sostanziale riduzione del sovra-costo fino ad oggi sopportato; questo riguarda chi deve consumare di più, per esempio le famiglie numerose o chi abita in aree non metanizzate.
Spesa media in aumento di 21 euro - Secondi i calcoli dell’Autorità per il cliente tipo (con consumi medi di 2.700 kWh all'anno e una potenza di 3 kW) l'impatto della riforma - comprensivo delle imposte - potrebbe essere oggi stimato in 0,9 euro al mese nel 2016, 0,09 euro al mese nel 2017 e 0,76 euro al mese nel 2018, per un aumento totale di 21 euro stimabile tra 1° gennaio 2015 e 1° gennaio 2018. La spesa media annuale passerebbe così dai 505 euro a 526 euro. Per le famiglia numerose, con ad esempio consumi medi di 3.200 kWh/anno, il risparmio stimato complessivo in questi tre anni sarebbe di circa 46 euro, poiché la bolletta annua scenderebbe dai 668 euro a 622 euro; ancora maggiore il risparmio di chi ha consumi con potenza maggiorata. Le famiglie monocomponente, con consumi medi di 1.500 kWh/anno, registrerebbero gradualmente un impatto comprensivo di tasse di 2 euro al mese nel 2016, di 3,7 euro al mese nel 2017 e di 0,6 euro al mese nel 2018, con la spesa media che aumenterebbe di 78 euro passando da 256 euro nel 2015 a 334 euro nel 2018.
Bonus sociale - Per le famiglie in reale stato di bisogno, a basso reddito, l’Autorità ha poi
previsto un ammortizzatore che annullerà ogni possibile effetto negativo. Lo strumento è il bonus sociale di sconto, capace di intercettare chi è in concreta difficoltà. Con la riforma nel 2016 ne viene previsto il potenziamento automatico da parte dell’Autorità, in modo che per le famiglie a basso reddito che ne hanno diritto già dal prossimo anno non ci sia alcun aggravio di spesa, mantenendo allo stesso tempo la propria agevolazione.
A regime, per neutralizzare ogni effetto, la stessa Autorità ha segnalato a Governo e Parlamento l’opportunità di rafforzare stabilmente il bonus, sia in termini di intensità, portando lo sconto sulla bolletta dall’attuale 20% fino al 35% della spesa, sia con un ampliamento della platea di chi ne ha diritto.
Obiettivi della riforma - La riforma della tariffa inoltre consentirà - secondo l’authority - di liberare il potenziale di installazione di apparecchiature elettriche efficienti (come per esempio le pompe di calore, le auto elettriche o le piastre a induzione), oggi frenate dagli eccessivi costi di utilizzo per la progressività della tariffa, i consumi elettrici che potranno essere sostitutivi di quelli di altri vettori energetici (gas, gpl o altro), per loro natura molto meno rinnovabili, portando anche ad un ulteriore possibile risparmio complessivo. Inoltre - spiega ancora l’Aeegsi - queste apparecchiature elettriche sono quelle che meglio si adattano ad un aumento della penetrazione delle fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo, e dell’energia da loro stesse prodotta, sia di provenienza dalla rete - nel 2015 arriveremo a sfiorare il record del 45% circa della produzione elettrica nazionale ottenuta da fonti rinnovabili - sia autoprodotta e consumata sul posto con i piccoli impianti di produzione rinnovabili sempre più diffusi.
Protesta M5S - “La riforma delle tariffe di rete - si legge in una nota di Gianni Girotto del Movimento 5 stelle - farà soffrire le famiglie a più basso reddito, sempre più numerose nel nostro Paese. E colpirà con un meccanismo folle: pagherà di più chi consumerà di meno. Contravvenendo a ogni principio dettato dal buon senso e dalle indicazioni europee per combattere i cambiamenti climatici”. “La riforma dell’Autorità per l’energia - prosegue il comunicato - colpisce anche gli investimenti in efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili: rendendo il conto più salato per chi ha consumi bassi e meno conveniente investire in tecnologie per il risparmio o l'autoproduzione, come il fotovoltaico o la cogenerazione. È immaginabile che fioccheranno molti ricorsi”.

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