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Catena umana di 90 chilometri per la chiusura immediata di due vecchi reattori nucleari

where Bruxelles (Belgio) when Mar, 27/06/2017 who roberto

50mila tra tedeschi, olandesi e belgi hanno protestare contro gli impianti di Tihange e Doel, in Belgio

Una catena umana lunga 90 catenavsnucleare.jpgchilometri attraverso i confini di tre paesi per chiedere la chiusura immediata di due reattori nucleari. È la protesta inscenata da almeno 50.000 tedeschi, olandesi e belgi, che si sono simbolicamente dati la mano da Tihange fino a Maastricht.
I reattori nel mirino sono quelli di Tihange, che sorge nei pressi di Liegi, e di Doel, vicino ad Anversa, gestito da Electrabel (gruppo Engie, ex GDF Suez). Da tempo ci sono vibrate proteste per far chiudere gli impianti: nel 2015 proprio l’attività di Doel venne fermata per due anni in seguito alla scoperta di alcune fessure nella struttura.
Preoccupazione è stata espressa dai manifestanti anche per il prolungamento - deciso dal governo di destra del primo ministro Charles Michel - di altri dieci anni del periodo di attività delle sette centrali belghe, quattro delle quali hanno più trent’anni e tre addirittura più di 40. “Che il governo lasci questi reattori operativi è incomprensibile e inaccettabile", dicono gli organizzatori della manifestazione sul loro sito web. Nonostante l’allarme degli ambientalisti, l’Agenzia belga per il controllo nucleare ribadisce che i reattori contestati “rispondono pienamente alle esigente di sicurezza”.

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