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​Crisi termoelettrico, sindacati: istituire una cabina di regia con strumenti di solidarietà e reimpiego

where Roma when Lun, 22/12/2014 who michele

L'incontro dei sindacati del termoelettrico al ministero dello Sviluppo Economico. Rinviato quello alla Presidenza del Consiglio su "Tirreno Power"

Per gestire l’emergenza lavoro del settore termoelettrico è necessaria una “cabina di regia” che ponga al centro strumenti di solidarietà e di reimpiego nell'intero settore. È la proposta lanciata dai sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil all’incontro che si è tenuto presso il ministero dello Sviluppo Economico sulla crisi del settore della generazione elettrica.

In apertura dell'incontro, il viceministro Claudio De Vincenti claudiodevincenti.jpgha reso nota una ricerca, commissionata dallo stesso ministero, che - in sintesi - ha tratteggiato per l'intero settore un futuro non certo idilliaco i cui margini ormai non risultano essere sufficienti a coprire né i costi fissi, né tantomeno la remunerazione del capitale investito. De Vincenti, sensibile alle richieste dei sindacati, ha chiesto il contributo delle imprese per comprendere meglio le pesanti ripercussioni e ridisegnare lo scenario per il 2015 che dovrà - sia pure immaginando una riduzione programmata delle capacità - far rinascere il mercato dell'elettricità, oggi in evidente fase di depressione e affanno. Un nuovo incontro è previsto al ministero per il 20 gennaio 2015.

Infine una doccia fredda arriva direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri che ha rinviato la riunione prevista per il pomeriggio sulla vertenza Tirreno Power. Un rinvio che lo stesso De Vincenti ha motivato non per disinteresse verso la delicata questione, ma perché la soluzione del problema deve contestualmente scongiurare un possibile "effetto domino" su altre centrali italiane. Tuttavia per Filctem, Flaei, Uiltec tale rinvio resta allarmante perché i tempi della vicenda sono ormai divenuti decisamente stretti. Pertanto hanno immediatamente richiesto un nuovo urgente incontro per mettere la parola fine ad una vicenda - quella della centrale di Vado Ligure - che dura ormai da oltre otto mesi.
 
 

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Viceministro del Ministero Sviluppo Economico (Mise)
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