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​Deposito nucleare, a maggio arriva la guida sui criteri per individuare le aree

where Roma when Mar, 22/04/2014 who redazione

L'Istituto per la protezione dell'ambiente (Ispra), che renderà nota le sue decisioni in coordinamento con i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, ha bisogno di “un paio di settimane” ancora per elaborare le osservazioni raccolte

Saranno pubblicati a maggio i criteri per individuare le aree che in Italia sono potenzialmente idonee ad accogliere il deposito unico nazionale per i rifiuti radioattivi. Lo ha reso noto l'ad di Sogin Riccardo Casale. L'Istituto per la protezione dell'ambiente (Ispra), che renderà nota le sue decisioni in coordinamento con i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, ha bisogno di “un paio di settimane” ancora per elaborare le osservazioni raccolte. A febbraio scorso ha infatti concluso una consultazione con tutti i centri tecnici dello Stato (dal Cnr all'Enea all'Istituto nazionale di fisica nucleare) e con la Sogin, la società dello Stato incaricata dello smantellamento delle ex centrali e della gestione dei rifiuti radioattivi. 
Nei giorni scorsi Casale ha visitato la centrale di Borgo Sabotino a Latina con una delegazione delle Commissioni Ambiente e Attività Produttive di Camera e Senato. E attorno al deposito (previsto dalla Direttiva europea 2011/70 Euratom recepita recentemente dall'Italia) è in atto una campagna di informazione che questa volta punta a “massima trasparenza, attenzione per l'ambiente e consultazione con tutte le parti in causa” per allontanare lo spettro di Scanzano Jonico, il comune della Basilicata che nel 2003 fu indicato dal Governo come deposito nazionale, salvo una marcia indietro dopo giorni di proteste.
Realizzare il deposito nazionale è comunque "un'esigenza per il Paese, un'infrastruttura ambientale e non nucleare, in grado di raccogliere per i prossimi 200-300 anni" rifiuti nucleari di bassa e media intensità, ha spiegato Casale rilevando che sarebbe un'occasione per fare vera prevenzione e “lasciare un'eredità gestita alle generazioni future”. La costruzione comincerebbe comunque fra cinque anni perché nel frattempo occorrono appunto verifiche, consultazioni pubbliche, raccogliere manifestazioni di interesse, indagini sui siti candidati, il decreto di localizzazione e avvio della campagna informativa e autorizzazione. 
Sogin si candida alla costruzione del deposito e alla gestione dei rifiuti avendo un know-how consolidato visto che l'Italia è stato fra i primi Paesi ad aver fatto decommissioning nucleare. Un vantaggio competitivo in un mercato che nei prossimi venti anni si stima valga 600 miliardi di euro. E i parlamentari credono in questa sfida da cui potrebbe ripartire la politica industriale del paese. Stavolta, dicono, la questione va affrontata “in modo maturo”.

immagini
Riccardo Casale, ad di Sogin
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