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Enel: trimestrale a 983 milioni, utile +18,6%

where Roma when Mar, 16/05/2017 who roberto

Cala l’Ebitda a causa dell’acquisto di elettricità sul mercato spot a prezzi alti. Le rinnovabili incideranno per il 50% nel 2019

Enel presenta conti in crescita nel primo trimestre 2017. Il risultato netto è pari a 983 milioni di euro (+4,7% rispetto all’analogo periodo del 2016), l’utile ordinario cresce del 18,6% a 943 milioni. Crescono dell'8,4% a 19,366 miliardi di euro i ricavi (consenso a 19,3 miliardi), a fronte dei 17,872 miliardi di euro comunicati nei primi tre mesi del 2016. Quanto ai risultati operativi, l'ebitda della società guidata da Francesco Starace si posiziona a 3,914 miliardi (consenso a 3,762 miliardi), che rappresentano un calo del 2,6% nel confronto con i 4,017 miliardi di euro dell'analogo periodo dello scorso anno.enel.jpg
 
Il calo del margine operativo lordo, spiega Enel nella nota, è principalmente attribuibile alla riduzione dei margini in Iberia, prevalentemente nella generazione, per effetto dell’acquisto di elettricità sul mercato spot a prezzi maggiori rispetto a quelli di vendita e del minore contributo delle fonti rinnovabili, nonché nel business retail; gli effetti delle variazioni del perimetro di consolidamento, che hanno inciso negativamente sui risultati delle aree di business Europa e Nord Africa (in particolare a seguito della perdita del controllo di Slovenske Elektrarne) e Nord e Centro America.
Guardando ai dati operativi, le vendite di energia elettrica nel primo trimestre 2017 ammontano a 71,3 TWh e registrano un incremento di 3,3 TWh (+4,9%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. Le vendite di gas naturale sono pari a 4,2 miliardi di metri cubi, con un aumento (concentrato in particolare in Italia nel segmento business) di 0,4 miliardi di metri cubi rispetto al 2016 (+10,5%). L’energia netta prodotta da Enel nel primo trimestre 2017 è pari a 63,3 TWh, con un decremento di 2,7 TWh rispetto all’analogo periodo dell’esercizio 2016 (-4,1%) da attribuire ad una minore produzione realizzata sia in Italia (-0,5 TWh) che all’estero (-2,2 TWh). L’obiettivo a lungo termine del Gruppo Enel resta la “decarbonizzazione del mix” entro il 2050.
Si prevede che nel 2019 l'energia elettrica generata da fonti a emissioni zero possa contribuire a oltre metà della produzione totale del Gruppo, stimata in 230 TWh. I volumi di elettricità distribuita in Italia sono diminuiti di 0,2 TWh (-0,4%) rispetto al valore registrato nel primo trimestre del 2016. L’elettricità distribuita all’estero è pari a 53,2 TWh, con un incremento di 3,2 TWh (+6,4%) rispetto allo stesso periodo del 2016.
 
"In Italia e Spagna - ha precisato Starace - , i nostri due mercati più maturi, abbiamo assistito ad un aumento, seppure ancora debole, della domanda elettrica con prezzi in crescita, soprattutto nella penisola iberica come conseguenza di vari fattori. Tra questi, oltre all’aumento della domanda, una minore produzione da fonte rinnovabile e la contrazione delle esportazioni dalla Francia a causa del fermo temporaneo di alcuni impianti nucleari in questo Paese. In America Latina, con la sola eccezione della Colombia, abbiamo registrato una crescita della domanda in tutti i Paesi dove il Gruppo opera. Un ulteriore segnale positivo è dato dall’apprezzamento delle maggiori valute sudamericane nei confronti dell’euro. Nel trimestre abbiamo anche completato l’acquisizione di Celg Distribuicao".
Nel comunicato sui risultati si legge che, per la restante parte del 2017, in linea con i target di Piano, sono previsti: l’accelerazione degli investimenti in digitalizzazione, con il proseguimento della campagna di installazione degli smart meter di seconda generazione in Italia e dell’installazione dei contatori elettronici nella Penisola Iberica. E’ inoltre prevista l’accelerazione del roll-out della rete a fibra ottica intrapreso da OpEn Fiber; i contributi della strategia di attenzione al cliente su scala globale; progressi ulteriori nell’efficienza operativa, supportati dalla digitalizzazione; il contributo della crescita industriale, focalizzata su reti e rinnovabili; la seconda fase di semplificazione societaria, svolta a livello di singolo Paese, in particolare in America Latina; ulteriori progressi nella gestione attiva del portafoglio. 

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