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​Il Tar Lazio blocca la realizzazione della centrale a carbone di Saline Ioniche

where Roma when Lun, 09/03/2015 who michele

Lo ha stabilito il Tar del Lazio, accettando il ricorso contro il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri e la valutazione d'impatto ambientale

La centrale a carbone di Saline Joniche, in provincia di Reggio Calabria, per il momento non si farà perché l'iter autorizzativo era viziato da evidenti irregolarità e forzature. Lo ha stabilito il Tar del Lazio, accettando il ricorso contro il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri e la valutazione d'impatto ambientale. La centrale a carbone "pulito" da 1.320 MW  fa capo a Sei (società controllata dalla svizzera Repower e partecipata da Hera, Foster Wheeler Italiana e Apri Sviluppo), e aveva ricevuto il via libera nel giugno 2012. Ma l'iniziativa era già in forse dopo l'esisto del referendum nel cantone svizzero dei Grigioni: i cittadini dei Grigioni, che controllano la maggioranza di Repower attraverso il Governo cantonale, nel settembre 2013 avevano votato contro il progetto.salinejonicheporto.png

Il ricorso contro l'autorizzazione del Governo italiano era stato presentato a fine novembre 2012 da Greenpeace, Legambiente, Lipu e WWF e poi unificato a quello della Regione Calabria e di altre associazioni. Gli ambientalisti avevano evidenziato le violazioni delle norme di tutela ambientale, le notevoli carenze progettuali e il parere contrario delle istituzioni, a partire dalla Regione, e delle comunità locali.

“La proposta di centrale di Saline Joniche - sottolineano le associazioni - rispondeva a una visione vecchia e ormai superata della politica energetica italiana. Un impianto del genere non solo sarebbe stato molto dannoso per il clima, per l’ambiente, per la salute e per le comunità locali: oggi la centrale sarebbe anche inutile, visto che ormai il 37,5% elettrici della domanda elettrica del Paese è soddisfatta da fonti rinnovabili e che abbiamo una sovrabbondanza di capacità di produzione elettrica e di centrali.

Il TAR - leggiamo su Qualenergia.it - ha contestato le modalità utilizzate dal Consiglio dei ministri per superare l'impasse creatosi per l'opposizione manifestata in Conferenza dei servizi da ministero dei Beni Culturali e Regione.  Il Cdm si sarebbe limitato ad allinearsi “alla posizione della Commissione tecnica Via senza alcuna motivazione specifica idonea ad illustrare il fondamento delle valutazioni tecnico-giuridiche assunte dal Consiglio, per raggiungere la decisione favorevole al rilascio dell'autorizzazione, peraltro a fronte di posizioni nitidamente espresse in senso non favorevole rispetto al progetto nel corso della conferenza di servizi da altre amministrazioni invitate a parteciparvi”.
 
 

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Veduta dall'alto del porto di Saline Joniche