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​Tirreno Power, la magistratura mette nel mirino i politici: indagato anche il governatore Burlando

where Savona when Lun, 26/01/2015 who michele

Sono 47 le persone sotto inchiesta. La Procura di Savona aveva disposto il sequestro degli impianti per mancato rispetto dei limiti delle emissioni inquinanti

Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, claudioburlando.jpgè stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Savona per concorso in disastro ambientale, nell'ambito dell'inchiesta sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure, i cui impianti a carbone sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura nel marzo del 2014.  Insieme al governatore ligure risultano indagati l'assessore regionale allo sviluppo economico Renzo Guccinelli e un'altra quarantina di persone tra dirigenti dell'azienda, funzionari regionali e ministeriali. Tra questi ci sono i sindaci di Vado, Monica Giuliano, e di Quiliano, Alberto Ferrando. I sindaci sono indagati per aver concesso alla centrale di operare. Sono 47, complessivamente, le persone sotto inchiesta.

L’indagine - La Procura di Savona aveva disposto il sequestro degli impianti perché non sarebbero stati rispettati i limiti di emissioni inquinanti imposti dall'Autorizzazione integrata ambientale. Secondo gli inquirenti, i fumi della centrale avrebbero provocato oltre 440 morti tra il 2000 e il 2007. La Procura indaga anche su 427 morti “anomale” tra il 2000 e il 2007. Mentre, secondo perizie in mano alla procura, tra il 2005 e il 2012 sono stati 2097 i ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari, che secondo l’ipotesi dei magistrati potrebbero essere dovuti alle emissioni della centrale. Nello stesso periodo sono stati 586, sempre secondo la procura, i bambini ricoverati per patologie respiratorie. La centrale è sotto sequestro dal 13 marzo 2014 per violazioni dell'Aia. La Regione è impegnata a farla riaprire, chiedendo al Governo di rivedere le prescrizioni contenute nella nuova Aia che, secondo l'azienda, sono “inapplicabili”. Nelle prossime settimane si terranno gli interrogati degli indagati. Il procuratore Francantonio Granero e il suo vice Chiara Maria Paolucci vorrebbero chiudere il fascicolo entro la prossima primavera.

Le reazioni - “Chiedo che sia reso noto un documento dell'Istituto Superiore di Sanità di qualche anno fa sulla attività della centrale Tirreno Power che non indica correlazioni tra le emissioni e la salute dei cittadini”. Così commenta la vicenda il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando. “È incredibile che questo documento non sia mai stato reso pubblico. Dice ciò che hanno sempre detto in nostri uffici. L'Istituto si assuma la paternità di quel documento oppure dica che è circolato un falso”. “Alla base di questa vicenda - ha aggiunto Burlando - c'è il problema di due perizie scientifiche che raggiungono risultati contrapposti. Per quella della procura la centrale, con le emissioni, ha ucciso almeno 400 persone; nostri uffici, anche sulla base di indagini dell'Istituto tumori, e l'Istituto di sanità, con questo documento, dicono che invece le cose non vanno correlate”. “È ovvio che, se si dimostra che la centrale uccide, deve essere chiusa, ma è anche vero che non possiamo chiuderla - perdendo tra l’altro 400-500 posti di lavoro - se questa tesi non è vera”.

“Finalmente l'indagine della magistratura ha toccato il livello due, quello politico. Da tanto lo sostenevamo e i 40 indagati di oggi, compreso il presidente della Regione Burlando, confermano le nostre ipotesi. Ci sono centinaia di morti che chiedono giustizia e, grazie al lavoro incessante dei comitati e della magistratura, siamo sulla strada giusta". È il commento dei parlamentari del M5S alle notizie riportate di recente dalla stampa sui nuovi indagati nell'inchiesta sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure. “Adesso guardiamo avanti: occorre approdare al più presto e con la migliore formulazione possibile l'approvazione della nostra legge sugli ecoreati, altrimenti corriamo il rischio che anche questo processo, come quello su Eternit, tra qualche tempo vada in prescrizione. E non possiamo permettercelo”, concludono i grillini.
 
 

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Presidente regione Liguria
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