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Assomineraria: con la riduzione delle trivellazioni offshore investimenti a rischio

where Roma when Mar, 10/09/2013 who redazione

Dopo il decreto del 9 agosto, l’associazione teme per i continui cambiamenti del quadro normativo. Ferrante (Green Italia) accusa: “Zanonato tace sulla riapertura delle trivellazioni comprese tra le 5 e le 12 miglia”

L'attività di esplorazione e produzione petrolifera implica ingenti investimenti e tempi lunghi, perciò necessita di una stabilità normativa. È quanto sottolinea Assomineraria commentando la pubblicazione del Decreto Ministeriale 9 agosto 2013 che riduce la superficie dell'offshore italiano disponibile per la ricerca e lo sviluppo di risorse minerarie energetiche. ''Pur nella consapevolezza che tale riduzione sia stata anticipata nella Strategia Energetica Nazionale (SEN) e nel DL Crescita, Assomineraria segnala il rischio che il succedersi di cambiamenti del quadro normativo allontani gli investitori e auspica, per il futuro, maggiore certezza e stabilità nelle leggi e nelle condizioni contrattuali. “Questo a lungo andare comporta - rileva una nota - che un'attività sicura e rispettosa dell'ambiente, che dà lavoro a 65.000 addetti, garantisce un gettito fiscale di oltre 1,6 miliardi di euro l'anno, riduce la bolletta energetica di oltre 6 miliardi di euro ed esporta nel mondo tecnologia d'avanguardia, possa in futuro indebolirsi e delocalizzarsi verso i tanti altri Paesi che hanno maggiore consapevolezza del loro patrimonio energetico''
Di diverso avviso Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club ed esponente di Green Italia, secondo il quale il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato nel decreto di agosto “tace sulla riapertura per le trivellazioni che, comprese tra le 5 miglia e le 12, erano state vietate da Prestigiacomo e che furono riammesse da Passera. Lui parla solo del futuro – conclude - che non era in discussione”.

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