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Basilicata. L’Eni dice che le accuse sono false

where Potenza when Lun, 18/04/2016 who michele

Scienziati analizzano gli impianti ed escludono inquinamenti. Accuse contro le perizie della Procura

eniviggianoconferenza2.jpgQualità dell'ambiente, corrette procedure di reiniezione e stato di salute dei dipendenti confermano che tutte le operazioni di Eni presso il Centro Olio Val d'Agri sono sempre state svolte nel pieno rispetto della legge. È quanto afferma l’Eni con gli studi indipendenti di esperti internazionali presentati a Potenza in una conferenza stampa.
L’Eni ha voluto rendere pubblici i risultati degli approfondimenti tecnici e scientifici condotti da esperti di fama internazionale su tutti i profili interessati dall'attività industriale del centro oli.
Secondo gli scienziati, i risultati del monitoraggio ambientale e delle perizie confermano che lo stato di qualità dell'ambiente, osservato in tutte le sue matrici circostanti il centro oli, è ottimo secondo gli standard normativi vigenti.

I dettagli degli studi - Le indagini scientifiche sono state svolte senza il coinvolgimento del personale Eni per assicurarne la totale indipendenza. Gli studi hanno riguardato le tecnologie adottate (la società scientifica Envinron ha concluso che la reiniezione nel mondo risulta di gran lunga l'opzione preferita in termini di impatto ambientale, gli additivi utilizzati sono della stessa tipologia di quelli utilizzati in altri impianti di reiniezione e le concentrazioni sono dello stesso ordine di grandezza di additivi simili, il regime autorizzativo alla re-iniezione presenta prescrizioni maggiormente restrittive in termini di tutela ambientale delle corrispondenti normative internazionali), la qualità delle acque re-iniettate e dell'aria (la Sgs di Ginevra dice che nelle acque di produzione, sia in quelle reiniettate in giacimento sia in quelle smaltite come rifiuto liquido che in quelle di contro-lavaggio, il contenuto di acqua rilevato è sempre prossimo al 99% e i sali assommano intorno all'1%; l'acqua di produzione reiniettata in giacimento e smaltita come rifiuto, non è pericolosa né da un punto di vista sostanziale né secondo la normativa sui rifiuti; è corretta la classificazione Cer, le ammine sono molto sotto il limite di pericolosità, il glicole trietilenico non è sostanza pericolosa).
Sulla qualità dell'aria, in aggiunta all'attività di monitoraggio delle emissioni, a fine febbraio 2016 è partito un nuovo monitoraggio per l'aria effettuato da Sgs, per un mese in stagione fredda. Dai risultati emerge che la qualità dell'aria nell'area indagata appare caratterizzata da livelli di concentrazione che si attestano su valori significativamente inferiori ai rispettivi limiti normativi. L’Eni ha chiesto di esaminare il quadro clinico dei dipendenti che, in 16 anni, hanno prestato - e prestano ancora oggi - la propria attività lavorativa, anche in forma occasionale, presso lo stabilimento e gli uffici afferenti sia dei dipendenti che lavorano esclusivamente sulle aree pozzo. Sono state esaminate 688 cartelle sanitarie e di rischio da cui è emerso che oltre 90% dei lavoratori è in sostanziale buona salute. L'analisi complessiva delle cartelle dei dipendenti Eni in forza sia nel Centro Olio sia nelle aree pozzo ha evidenziato 6 casi di tumore, tutti non correlabili ai fattori di rischio espositivi presenti in impianto. Il dato è altamente significativo perché fornisce una rappresentazione di chi è maggiormente esposto al rischio cancerogeno, dando quindi un'utile chiave di confronto con il dato sanitario nell'intorno dello stabilimento.

Sotto tiro i periti della Procura - “Perplessità sui criteri di scelta dei consulenti in materia ambientale da parte delle Procure" sono state espresse l'avvocato Carlo Federico Grosso, ordinario di diritto penale nell'Università degli studi di Torino, che nei giorni scorsi ha partecipato a Potenza alla presentazione dei risultati degli studi ambientali e sanitari in Val d'Agri dei consulenti dell'Eni. "Massimo rispetto per tutti i consulenti ma abbiamo notato che molte volte, quando i giudici o i pm scelgono i consulenti in materia ambientale, potrebbero fare un altro tipo di scelta. Ci si potrebbe affidare a strutture pubbliche come Arpa o Ispra, che potrebbero fornire consulenze estremamente qualificate da punto di vista tecnico che fornirebbero la massima garanzia. Perchè in materie così delicate i magistrati non si rivolgono a istituzioni pubbliche? Tranquillizzerebbero tutti".

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Conferenza stampa Eni a Viggiano
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