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Carburanti. La beffa dei rincari in autostrada, benzinai in sciopero

where Milano when Lun, 26/11/2018 who roberto

I prezzi salgono di +15 centesimi (+10/12%) rispetto alla rete ordinaria e il margine industriale raddoppia mentre le vendite crollano: -70%

Il prezzo dei carburanti Eni in autostradadistributore-chiuso.jpg è più alto mediamente di 15 centesimi al litro rispetto a quello degli impianti di rete ordinaria nelle immediate vicinanze (18 centesimi se confrontato con i "no logo"), vale a dire il 10% in più, con punte di 20 centesimi (oltre 24 rispetto ai "no logo"). Ancor più indicativo è il dato che emerge da identico confronto sul margine industriale (cioè il prezzo depurato dei costi fissi della tassazione e del costo internazionale del prodotto) che risulta essere più del doppio (fino a +175%) in autostrada rispetto a quello incassato fuori. È quanto, in estrema sintesi, risulta dall'esame dei dati pubblicati dal sito del ministero dello Sviluppo economico tra il 16 e il 17 novembre scorso, rielaborati dall'Ufficio Studi della Fegica Cisl ed allegati ad una lettera denuncia che un gruppo di gestori delle aree di servizio a marchio Eni poste lungo il tratto A14 Bologna-Taranto ha deciso di rivolgere - per il tramite della Fegica - ai ministri Toninelli e Di Maio, ai presidenti delle commissioni parlamentari competenti, oltre che ai presidenti delle Regioni lungo le quali si snoda l’A14.

"Da molti anni i prezzi dei carburanti in autostrada sono sensibilmente e per larga parte ingiustificatamente superiori a quelli praticati sulla viabilità ordinaria - si legge nella comunicazione - ma nessuno (a parte noi ed i cittadini/utenti autostradali) sembra voler prestare la benché minima attenzione, nonostante ciò comporti patenti violazioni delle norme vigenti e danni ingenti sia per il "sistema" in generale che per quanti a diverso titolo prestano o usufruiscono del servizio in concessione."

Una situazione assai diffusa - prosegue la lettera - non limitata né al marchio Eni, né alla A14, che danneggia prima di tutti gli automobilisti utenti di un bene in concessione, che quindi dovrebbe garantire maggiore controllo e tutela in forza del pubblico servizio.
Il servizio registra la fuga degli automobilisti e una continua emorragia di vendite che sono arrivate a contrarsi fino al -70% in pochi anni.
Per questo motivo i gestori minacciano lo sciopero sotto Natale, “per ottenere il rispetto delle norme ed il rientro di comportamenti fuori dal contesto regolatorio, già, di per sé, sufficientemente indicativo e comunque colpevole”.

La lettera denuncia dei gestori sollecita, in conclusione, “l'intervento di Governo, Parlamento e Regioni, ciascuno per le rispettive competenze, volto al ripristino immediato della piena conformità alla legge e, in particolare, ad ottenere il rinnovo degli accordi collettivi aziendali Eni pretesi dalla legge e scaduti dal 2011, comprensivi dell'adeguamento del margine di gestione e del ripristino del prezzo massimo di rivendita, nonché il ritorno ad un prezzo sui carburanti equo e competitivo anche presso le aree di servizio autostradali”.

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