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​Dopo il referendum. Il Veneto “no-triv” in mare dà i permessi in terra

where Venezia when Lun, 18/04/2016 who michele

La Regione Veneto, fra quelle che hanno promosso il referendum, dà il via libera allo sfruttamento dei giacimenti sulla terraferma. E a Palazzo Balbi, sede della Regione, è polemica

appennineenergysitonervesa.jpgHa sollevato il caso il senatore del Movimento Cinque Stelle Enrico Cappelletti: “La campagna referendaria No-Triv di Zaia sembra l’ennesimo elogio all’ipocrisia e alla logica del predica bene e razzola male”.
La Regione difatti ha autorizzato la società Appennine Energy, legata all’inglese Sound Oil, a perforare a Nervesa della Battaglia (Treviso) i pozzi Sant’Andrea (con la centrale Casa Tonetto) e Cascina Daga, dopo i pareri positivi della commissione Via della Provincia di Treviso e della Regione.

Il giacimento dell’Appennine Energie fu scoperto dall’Eni e produce 60mila metri cubi di metano al giorno commercializzati da Shell. Dovrebbe rimanere in produzione ancora 12 anni. Altre concessioni sono una per la ricerca di giacimenti a Spresiano (Appenine Energy) e una di estrazione tra Vittorio Veneto e Conegliano (Canoel, Edison, Petrorp), a Vicenza la “municipalizzata” Aim può estrarre risorse geotermiche e a Collalto (Treviso) l’Edison gestisce un impianto di stoccaggio. Ci sono anche tre istanze di ricerca in fase istruttoria, tutte in Polesine, nei pressi di Adria, Fratta Polesine e Villadose, avanzate da Northsun e Aleanna Resources.
 
 

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Il sito estrattivo di Nervesa della Battaglia (Treviso) di Appennine Energy