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Mosca insiste: il South Stream si farà, nonostante gli "ostacoli artificiali" dell’Ue

where Mosca (Russia) when Lun, 28/07/2014 who redazione

Il viceministro degli Esteri Meškov: con l’opera prevarranno i vantaggi per l’Europa

Il progetto South Stream "rimane valido, nonostante le barriere artificiali, istituite lungo il percorso dalla Commissione europea che ha un atteggiamento politico", ma "i vantaggi e i benefici della realizzazione del gasdotto sono così grandi che superano i calcoli interessati dei lontani consiglieri". Così Mosca incalza sulla costruzione della via del gas più combattuta e osteggiata, che nei progetti nati con le prime guerre del gas con Kiev, deve bypassare l'Ucraina e portare il metano russo nell'Europa centro-meridionale.
La Commissione europea "blocca un ulteriore dialogo" ma "la cerchia dei sostenitori si allarga", afferma il viceministro degli Esteri Aleksei Meshkov in un'intervista.
Il dibattito politico, all'ombra della guerra in Ucraina, ha oscurato il discorso energetico. Per alcuni osservatori il progetto è finito nel polverone della lotta che vede Russia e Usa come competitor sul mercato europeo.
Ma la fame di energia in Europa aumenterà. L'importazione supplementare richiesta potrà raggiungere gli 80 miliardi di metri cubi entro il 2020, ed entro il 2030 potrebbe superare i 140 miliardi di metri cubi di gas. Nel frattempo, la produzione diminuirà. E il metano non si consuma solo in Europa. Mosca continua a ribadire che le necessità del Vecchio Continente e di Pechino possono convivere, e si propone come fornitore affidabile di entrambi. Secondo il diplomatico, "sui paesi del South Stream si esercitano pressioni affinché questi vadano contro i propri interessi economici e contro gli interessi della sicurezza energetica in Europa, e che si rifiutino di partecipare”.
Con una lunghezza di 2.380 chilometri e una capacità massima di 63 miliardi di metri cubi l’anno, il gasdotto è stato discusso da Vladimir Putin in Austria il 24 giugno. Il numero uno della Gazprom Aleksej Miller e l’amministratore delegato dell’austriaca Omv, Gerhard Roiss, hanno firmato un accordo tra gli azionisti della società del progetto congiunto South Stream Austria, che avvicina il South Stream ai consumatori europei.
Inoltre, il consorzio South Stream Transport - tra i cui gli azionisti c’è l’Eni - ha firmato i contratti per iniziare la costruzione della sezione off-shore nell'autunno 2014. Già operativi gli ordini per la fornitura di tubi e contratti per la loro installazione.
La gara d'appalto per la costruzione della sezione off-shore di South Stream è stata vinta dall'italiana Saipem.
"Così, Russia e Italia beneficeranno della realizzazione del South Stream già nelle prime fasi di questo importante progetto per il sistema di trasporto del gas dell'Europa", dice Meshkov.
Alla realizzazione dell’infrastruttura partecipano, oltre alla russa Gazprom (al 50%) e all'Eni (20%), anche la francese Edf (15%) e la tedesca Wintershall (Basf), la quale ha una quota del 15% nella società di progetto Transport South Stream e dovrà sviluppare, costruire e gestire la sezione del progetto offshore del gasdotto attraverso il Mar Nero.
Aggiunge Meškov che l'Ucraina "ben presto esaurirà le riserve di gas e nel periodo autunno-inverno può davvero causare problemi nelle forniture all'Europa, ma non per colpa nostra".
"Attualmente, il gasdotto che attraversa l'Ucraina è destinato solo per il transito di gas all'Europa con una media di 185 milioni di metri cubi al giorno. Tuttavia, il problema è che ora Kiev inizierà ad attingere gas naturale dal suo impianto di stoccaggio", ha detto.

immagini
Carta geografica del tracciato gasdotto South Stream
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