Energia

Possibili intese nelle perforazioni. Il lancio di Offset Installation Equipment per affrontare le emergenze sui pozzi

Saipem valuta lo sviluppo di possibili partnership nel drilling offshore, cioè nel business delle perforazioni in alto mare, uno dei fiori all'occhiello del gruppo petrolifero, visto che presenta una marginalità adjusted (tra 2016 e 2017) superiore al 50%. È quanto si legge nell'aggiornamento della strategy della società. Sempre sul drilling offshore, Saipem punta a un allargamento della base clienti e a ulteriori miglioramenti nell'efficienza focalizzandosi sulle operation, sulla catena di offerta e sulla digitalizzazione.

Nel frattempo, la società ha completato e consegnato al cliente Oil Spill Response Limited (Osrl) l'Offset Installation Equipmen (Oie), un sistema unico al mondo, progettato per consentire di intervenire durante lo sversamento di un pozzo sottomarino, quando l'accesso verticale diretto non è possibile.

Il sistema Oie è stato progettato, costruito e recentemente testato con successo da Saipem nell'Alto Adriatico. Oie consente di installare il "capping stack" e le relative attrezzature ausiliarie rimanendo a una distanza di sicurezza dal punto di intervento, perché ha un raggio d'azione di 500 metri e può essere impiegato in acque di profondità da 75 a 600 metri, e operato dalla superficie tramite l'utilizzo di comuni robot sottomarini a comando remoto, i cosiddetti Rov.
L'attrezzatura Oie si trova attualmente presso la base Saipem di Trieste, dove verrà mantenuta in efficienza in modo da assicurare la pronta disponibilità all'impiego in caso di emergenza.
Il sistema, inoltre, può essere trasportato al punto di intervento sia via mare che per via aerea, previo smontaggio in componenti di misura adeguata.