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Sangue e benzina. La rabbia dell’Iran esplode all’annuncio dell’aumento del prezzo alla pompa

where Teheran (Iran) when Lun, 25/11/2019 who roberto

Il governo Khamenei ha annunciato l’aumento del 50% del prezzo sussidiato per l’acquisto del carburante e un razionamento dei litri a disposizione

Il forte aumento della benzina e di alcuni proteste-teheran.jpggeneri alimentari proposti dal governo dall’ayatollah Khamenei è all’origine della rivolta scoppiata in ventuno città dell’Iran e costata la vita a un centinaio di persone, secondo i dati diffusi da Amnesty International. Che ci siano dietro le potenze straniere o più probabilmente la frustrazione di ampi strati della popolazione colpita da un’enorme crisi economica, la decisione di aumentare il prezzo della benzina  e il contemporaneo razionamento - ogni automobilista iraniano potrà avere 60 litri di benzina al mese (erano 250) - ha di fatto scatenato la rabbia in molte città, specie nelle province di Khuzestan, Teheran, Fars e Kerman.

Cos’è accaduto? Nei giorni scorsi Il governo ha annunciato che il prezzo sussidiato per l’acquisto del carburante sarebbe lievitato a 15.000 rial per i primi 60 litri al mese e a 30.000 rial per i litri eccedenti, tagliando cospicuamente i sussidi elargiti sinora, con prezzi di appena 20.000 rial per i primi 250 litri al mese. In sostanza, un automobilista iraniano dovrebbe pagare almeno il 50% in più, ovvero 30 centesimi di dollaro al litro contro i 20 di prima. Cifre forse irrisorie per un occidentale ma non per la popolazione locale, che vive tra gli stenti da decenni.
 
La nascita della Repubblica Islamica avrebbe dovuto sradicare la corruzione e portare benessere diffuso alla popolazione, ma così non è stato. Con il ripristino delle sanzioni americane contro le esportazioni di petrolio, queste sono crollate del 90% in appena un anno, scendendo alla cifra risibile di circa 200.000 barili al giorno. Malgrado il crollo, la bilancia commerciale iraniana si mostra positiva, cioè le esportazioni non petrolifere, anch’esse in calo, nei primi 7 mesi dell’anno di calendario locale (21 marzo – 21 ottobre) hanno superato le importazioni di circa 1 miliardo di dollari.

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