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Scontro tra Europa e Ankara sul gas offshore a Cipro

where Nicosia (Cipro) when Lun, 15/07/2019 who roberto

Arrivata la seconda nave turca per trivellazioni offshore del giacimento. Della crisi delle trivelle si occuperà il Consiglio europeo, non escluse sanzioni

La vicenda Glaucus, l’enorme giacimentotrivellazioni-cipro-turchia.jpg di gas scoperto due anni fa a largo dell’isola di Cipro sul quale però ha messo le mani la Turchia, approda in settimana al Consiglio europeo. La riunione potrebbe innescare un meccanismo di sanzioni contro Ankara.  Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha fatto sapere in conferenza stampa che eventuali azioni della Ue sulla questione cipriota “non porteranno alcun risultato”. Ancora più esplicito è stato a inizio luglio il presidente Recep Tayyip Erdogan. “È inaccettabile – ha detto senza neanche citare Nicosia – che chi non ha alcun diritto in quell’area cerchi di ottenere dei guadagni”, aggiungendo che “anche la Ue non sta agendo con onestà”. Ma anche dagli Stati Uniti, il Dipartimento di Stato esprime “preoccupazione” per l’atteggiamento di Ankara, che dice di operare in difesa degli interessi dei turco-ciprioti e non riconosce neanche l’intermediazione di Bruxelles.
 
Il giacimento – Glaucus è una scoperta fatta dall’americana ExxonMobil insieme alla Qatar Petroleum, stimata del valore di oltre 30 miliardi di dollari, il terzo tesoretto del gas più grande trovato negli ultimi due anni anche se grande un quarto del super giant “Zohr” trovato da Eni in Egitto.
La Turchia, che non riconosce la sovranità territoriale e delle acque della parte greca dell’isola, ha avviato le attività preliminari per la perforazione del giacimento offshore che invece l’Europa, attraverso il progetto EastMed (con partecipazioni anche di Eni e Total) intendeva sfruttare per affrancarsi, almeno un po’, dalla dipendenza dal gas russo.
 
Proprio in questi giorni di attesa dello sbarco dei primi componenti dei sistemi d’arma S400 russi su suolo turco – leggiamo su Il Manifesto -  Ankara ha inviato la sua seconda nave da perforazione, la Yavuz, per coadiuvare nell’attività della Fatih, arrivata in zona due mesi fa scortata da una fregata militare turca, dopo che all’inizio del 2018 una nave da guerra turca aveva impedito a una perforatrice dell’Eni di raggiungere lo stesso pezzo di Mediterraneo. E ora non è più soltanto Nicosia a gridare all’illegalità delle attività turche in quello che considera una sua Zona economica esclusiva (Zee). Anche l’Alto rappresentante della politica estera europea Federica Mogherini e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk hanno tuonato contro le trivellazioni abusive turche.

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