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La SEN di Calenda: addio carbone, fotovoltaico a lungo termine e rottamazione auto

where Roma when Gio, 11/05/2017 who roberto

La bozza del Mise e del ministero dell'Ambiente prevede l’uscita a peso d’oro dal carbone, contratti a prezzo fisso  per il fotovoltaico e rinnovamento del parco auto. Ecco il documento

Addio al carbone, sostegno moderato alle rinnovabili ma senza incentivi, previsti peraltro per la rottamazione delle auto più inquinanti in base alle quote di inquinamento effettivamente ridotto. È, in estrema sintesi, il contenuto della Strategia energetica nazionale (Sen), il documento preparato dal ministero dello Sviluppo economico e dell'Ambiente per ridurre le emissioni inquinanti e rispettare i limiti previsti dall’Accordo di Parigi. che oggi si apre alla consultazione delle parti. Eccone i punti principali.

Lo stop al carbone - Il Governo italiano prevede un’uscita anticipata dal carbone tra il 2025-2030 anche se - ha ricordato Calenda - il costo è “di circa 3 miliardi di euro rispetto allo scenario base, e dovrà essere affrontato il tema delle tempistiche autorizzative per nuove centrali e nuove infrastrutture”. "Credo sia una decisione verso cui dobbiamo andare - ha evidenziato Calenda - , ma avendo ben presente i costi e il lavoro sulle autorizzazioni". Vanno cioè considerati i costi per approvvigionare con un elettrodotto e con il potenziamento delle infrastrutture esistenti la stessa Sardegna (dove oggi sono attivi gli impianti a carbone di Fiumesanto e del Sulcis) e quelli per creare capacità generativa alternativa da nuove centrali. Senza contare, ha spiegato ancora il ministro, "il tema degli stranded cost" da corrispondere ai proprietari delle centrali nel caso di uscita al 2025 e con impianti ancora non ammortizzati e "che saranno oggetto di contrattazione".carlocalenda.jpg

Prezzo bloccato nel FV, revamping per l’eolico - Per quanto riguarda lo sviluppo delle rinnovabili, il ministro ha spiegato che il target del 2020 è stato raggiunto e che per il 2030 si punta a una quota pari al 27% del consumo complessivo di energia. Secondo Calenda, per il fotovoltaico in particolare non occorrono "più incentivi diretti, ma contratti a lungo termine mediante gara competitiva per garantire un segnale di prezzo per un certo numero di anni". Una proposta che dà certezze agli operatori, ma che potrebbe essere un boomerang nei costi, vista la velocità con cui migliora la tecnologia, arrivata a una passo dal garantire la grid parity. Novità in vista anche sull'eolico: occorre puntare "sulla promozione dei nuovi impianti e repowering, semplificando l'iter autorizzativo con procedure ad-hoc".

Efficienza, addio Ecobonus? - Nella sua presentazione, il ministro Calenda ha affrontato anche il tema dell'efficienza energetica negli edifici, sottolineando la necessità di "revisionare il meccanismo delle detrazioni fiscali”. Al posto dell’Ecobonus per la riqualificazione edilizia ecco spuntare  la possibilità di un prestito erogato attraverso il Fondo di garanzia.

Mobilità sostenibile - Il ministro, che ha più volte sottolineato che l’era degli incentivi a pioggia è finita, ha però fatto cenno al fatto che in Italia ci sono troppe auto inquinanti, che devono essere sostituite. Spazio dunque a incentivi per auto meno inquinanti; ma gli "incentivi al rinnovo del parco auto dovranno essere proporzionali al differenziale di emissioni e di efficienza energetica"."Il miglioramento atteso dei parametri di performance delle batterie e lo sviluppo delle infrastrutture permetteranno un aumento naturale della penetrazione di ibride plug-in e 100% elettriche ben oltre il 10% al 2030", ha pronosticato ottimisticamente il ministro.

Ora parte la consultazione, che coinvolgerà 40 associazioni di categoria e durerà solo 30 giorni.  

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