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Da Verona a Milano, tutti pazzi per il metano

where Verona when Lun, 15/10/2018 who michele

Oil&nonoil a Verona, L’Era del Biometano a Bologna. I camion a Gnl di Iveco e Volvo. Le prospettive del biogas. La transizione secondo la Snam

Come dare oggi una mano al metano, e chi può farlo: il punto sul settore, su dove va e come sta, lo hanno fatto Oil&nonoil, la manifestazione che si è svolta alla Fiera di Verona, ma anche l’evento L’Era del Biometano promosso a Bologna dalla Legambiente e la World Energy Week di Milano.
Le realtà più rappresentative del settore si sono riunite nella tavola rotonda “Il metano carburante della transizione energetica”.
Il metano, è stato ricordato, abbatte gli inquinanti in maniera rilevante, in una misura del 40% per l'anidride carbonica e di oltre il 90% sul fronte dei NOx (ossidi di azoto) rispetto alle alimentazioni tradizionali, con una pressoché totale riduzione del particolato, uno dei maggiori rischi per la salute dei cittadini.
"Il metano non è solo per la transizione ma per il futuro, infatti l'ibrido a metano esiste dagli anni 40, ed è una risorsa autarchica con il biometano", ha detto Licia Balboni di Federmetano.

Confagricoltura - Il settore delle bioenergie sta attraversando una fase critica, dalla quale possono derivare conseguenze negative per il settore agricolo e in particolare per quelle aziende che avevano scommesso sul biometano. Una filiera da rilanciare, invece, perché può fornire un importante contributo nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico. È quanto ha sostenuto Confagricoltura tramite il proprio presidente della Federazione Bioeconomia, Ezio Veggia, che è intervenuto alla conferenza nazionale di Legambiente “L’era del biometano” che si è svolta a Bologna. “Il settore - ha spiegato Veggia - sta pagando da un lato la scarsa attenzione data al comparto dall'attuale Strategia energetica nazionale (che in alcuni casi prevede un blocco dello sviluppo), mentre dall’altro sconta la mancata definizione di nuovo quadro di incentivazione della produzione elettrica del biogas e delle biomasse per il periodo 2018-2020. Mentre le forti aspettative sullo sviluppo del biometano da matrici agricole, destinato ai trasporti rischiano di essere drasticamente ridimensionate a causa di rigide interpretazioni del decreto biometano (DM 2 marzo 2018) emerse in questi mesi circa alcuni limiti sulla riconversione degli impianti esistenti”. La produzione di biometano soltanto nel settore agricolo potrebbe coprire il 12% dei consumi attuali di gas in Italia, con evidenti vantaggi ambientali e economici. Secondo il Comitato termotecnico italiano, è "in grado di evitare l'immissione di gas serra di almeno il 75% rispetto ai combustibili fossili". Inoltre "l'intero processo", grazie a un ammendante, "permette di ridare fertilità ai suoli impoveriti. Senza dimenticare che è una grande opportunità economica, anche per la creazione di nuovi posti di lavoro". distributore-carburanti-gpl-metano.jpg

Piero Gattoni del Cib - "Il biometano è una scelta di responsabilità per frenare il cambiamento climatico". Lo afferma Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas (Cib), intervenendo alla seconda Conferenza nazionale ‘L'era del biometano’, organizzata da Legambiente a Bologna. "Raggiungere il traguardo di un'economia a emissioni zero entro il 2050 è possibile - osserva Gattoni -sfruttando la grandissima risorsa del gas rinnovabile. Si può arrivare a produrre oltre 120 miliardi di metri cubi di gas rinnovabili nell'Ue annualmente entro il 2050, il 25% dell'attuale domanda europea di gas naturale, con un risparmio di 138 miliardi di euro all'anno rispetto a uno scenario energetico senza il gas rinnovabile".

L’auto a gas si rafforza (a fatica) - A Oil&nonoil di Verona le realtà più rappresentative del settore si sono riunite nella tavola rotonda “Il metano carburante della transizione energetica”. "Il metano non è solo per la transizione ma per il futuro, infatti l'ibrido a metano esiste dagli anni ‘40, ed è una risorsa autarchica con il biometano", dice Licia Balboni di Federmetano. "Nel passato quella a metano era l'auto 'dei poveri', invece siamo riusciti a trasformarla nell'auto pulita del futuro", aggiunge Mariarosa Baroni di NGV Italy. "Non solo transizione, ma anche molto altro", si unisce Rita Caroselli, direttore di Assogasliquidi-Federchimica, "il Gnl (Gas naturale liquefatto) ad esempio è una soluzione utile anche per sopperire alle carenze della rete e soddisfare la domanda di gas". Non solo: "chi fa Gnl, chi ne estende la rete, fa anche metano gassoso e sopperisce così alla carenza della rete di metano per autotrazione", il Cng, aggiunge Caroselli. Il metano per autotrazione in Italia interessa un parco circolante di circa 1 milione di veicoli, con alcune regioni come l'Emilia Romagna storicamente “metaniste”, mentre numeri rilevanti sono anche nelle Marche e nell'Umbria. La Lombardia, intanto, è in recupero e sta per raggiungere l'Emilia Romagna in quanto a numero di auto alimentate a metano. Di conseguenza, anche la vendita di auto alimentate a gas naturale è maggiore nelle regioni più metanizzate. Il numero degli impianti di rifornimento per metano è attorno ai 1.260, 150 dei quali di proprietà di compagnie petrolifere mentre il resto è in mano a privati. Tra le novità in arrivo la possibilità di effettuare il pieno in modalità self service, dopo che il decreto che lo autorizza avrà superato gli ultimi passaggi burocratici, ma i Vigili del Fuoco hanno già svolto il loro esame concedendo l'ok per la sicurezza della modalità.

Snam in campo per il metano auto - Vera protagonista del metano italiano è Snam. "Il metano non è solo per la transizione, ma una soluzione di lungo periodo per migliorare la qualità dell'aria, e noi ci crediamo a partire da casa nostra, perché stiamo convertendo a gas naturale tutta la flotta aziendale", dice Salvatore Ricco, Head of communications Snam. "Stiamo facendo diverse cose per promuovere questa forma di mobilità - spiega Ricco - , la prima è che stiamo lavorando per incrementare la rete di distribuzione a livello nazionale. Abbiamo 50 stazioni di rifornimento in via di realizzazione, lavorando con alcuni dei principali operatori del settore, e abbiamo un piano per arrivare fino a 300, un'iniziativa di business per noi molto importante. Abbiamo anche un accordo con Baker Hughes (BHGE), compagnia del gruppo General Electric, per studiare la possibilità di realizzare degli impianti di microliquefazione, nell'ottica di incrementare anche la mobilità a Gnl per camion e navi. Stiamo poi integrandoci verticalmente in tutta la filiera – prosegue - : abbiamo acquistato due società italiane con tecnologie molto importanti nel settore della realizzazione delle stazioni di rifornimento come Cubogas, a monte della filiera, e a valle IES Biogas che realizza impianti per la produzione di biogas e biometano".

La sfida alla World Energy Week - Alla World Energy Week organizzata a Milano dal Wec, World Energy council, gli esperti arrivati da tutto il mondo hanno discusso del mix migliore per arrivare a una mobilità più sostenibile. La sfida globale della mobilità sostenibile non passa soltanto dai veicoli elettrici più adatti agli spostamenti urbani, ma anche dal rinnovamento del parco veicoli tradizionale (benzina e diesel) con emissioni sempre più basse e utilizzando per i mezzi pesanti sul lungo raggio il gas naturale liquido. È il messaggio lanciato dal Consiglio Mondiale dell'Energia (World Energy Council) durante la World Energy Week in corso di svolgimento a Milano fino a giovedì prossimo."Gli esperti giunti a Milano da tutto il mondo - spiega Marco Margheri, presidente di Wec Italia - concordano sul ruolo chiave dell'auto elettrica soprattutto nel trasporto urbano, ma il gas naturale e il biogas (CNG e GNL) offrono soluzioni sostenibili già disponibili per le aree in cui la mobilità elettrica non è naturalmente adatta, come il trasporto stradale e marittimo.
Gli incontri milanesi della World Energy Week - aggiunge Margheri - hanno affrontato i temi di maggiore attualità per il settore tra i quali l'integrazione e la resilienza delle infrastrutture energetiche, l'innovazione digitale, la mobilità sostenibile, i meccanismi di finanziamento e i modelli di business innovativi per la transizione energetica".

Il mercato - Le vendite di nuove auto elettriche in tutto il mondo - è stato detto durante la World Energy Week - hanno superato 1 milione di unità nel 2017, facendo registrare una crescita delle vendite di nuove auto elettriche del 54% rispetto al 2016. Lo stock globale di auto elettriche ha superato ormai i 3 milioni di veicoli nel 2017 dopo aver superato la soglia di 1 milione nel 2015 e il 2 milioni nel 2016. Nel 2017, la Cina ha fatto segnare il più grande stock di auto elettriche: il 40% del totale globale. In Europa nel 2017 sono stati immatricolati 287 mila veicoli elettrici e la Norvegia con 62 mila veicoli venduti è il primo Paese seguito da Germania (55 mila veicoli), Gran Bretagna (47 mila) e Francia (37 mila). L'Italia non supera i 5500 nuovi veicoli elettrici immatricolati. La presenza dei veicoli elettrici (EV) è strettamente correlata alla crescita delle infrastrutture di ricarica. Nel 2017, i caricatori privati presso abitazioni e luoghi di lavoro, stimati a quasi 3 milioni in tutto il mondo, erano le installazioni di ricarica più utilizzate per le auto elettriche di proprietà di famiglie e flotte. In Italia, ad oggi, si contano circa 12 mila colonnine di ricarica, delle quali circa 9-10 mila private e 2750 pubbliche.
La soluzione elettrica - hanno fatto notare gli esperti alla World Energy Week - non è ancora competitiva per il trasporto stradale pesante, a quello marittimo e agli usi diretti nell'industria.

La soluzione Gnl - La filiera del Gnl (Gas naturale liquefatto, metano a -162 gradi per essere stoccato liquido) è in grande espansione e per il trasporto pesante su strada è una grande e attuale opportunità, che soddisfa sia requisiti ambientali - abbattimento degli inquinanti rispetto al passato - che economici, con i bassi costi di esercizio. Insomma, per un Paese come l'Italia dove l'80% delle merci viaggia su gomma con relativo inquinamento e congestione stradale, è un'occasione da non perdere. Quindi l'auspicio è che il governo sostenga lo sviluppo del settore e che si realizzi una rete di rifornimento. Ne ha parlato a Oil&NonOil Giuseppina Della Pepa, segretaria generale Anita (Associazione nazionale imprese trasporti automobilistici, aderente a Confindustria). “Il peso del trasporto su strada è ancora rilevante, è all'80,1% in Italia, all'83,2% in Francia. Nel contesto europeo, il trasporto su strada resta predominante in tutti i Paesi, salvo quelli dell'Est Europa dove la ferrovia storicamente è il metodo di trasporto merci più usato", dice Della Pepa. Quindi, esso "ha e avrà un ruolo insostituibile nell'economia e nella società". Infatti si prevede "un aumento del 60% del trasporto merci tra il 2010 e il 2050, con un +42% dei passeggeri sui bus". Ciò detto, "il settore tra i primi deve fare una riflessione, non si può più pensare di procedere in questo modo", auspica il segretario generale Anita. Infatti in Italia "ancora il 9,9% dei trattori stradali è Euro 0, con percentuali simili tra gli altri veicoli pesanti, il 9,6% è Euro 2 e il 23,3% è Euro 3. Gli operatori sono pronti, e anche il mercato c'è. "Iveco con i suoi Stralis è stato il primo a entrare nel mercato dei mezzi pesanti a GNL", spiega Massimo Santori, Institutional Relations CNH Industrial - Iveco. Ma oltre al prime mover ci sono nuove realtà, che fanno del nostro Paese una realtà all'avanguardia nel settore dei mezzi pesanti a GNL. "I nostri sistemi a GNL sono stati adottati dalla Volvo Trucks con il sistema HPDI (High pressure direct injection technology) di nostra produzione, sono già in commercio e qualche unità già circola sulle strade italiane. Sono stati ammessi, grazie anche alla preziosa attività di Assogasliquidi-Federchimica, agli incentivi concessi ai veicoli pesanti a GNL, segnala Marco Seimandi, Direttore Vendite di BRC, azienda leader per i sistemi di alimentazione a gas. Sistemi che "rappresentano a oggi un'alternativa interessante per il mercato rispetto ad altri brand con una presenza più storica nel settore heavy duty a GNL".

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