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​Bioplastiche, imballaggi resistenti grazie ai gusci d’uovo

where Roma when Lun, 21/03/2016 who redazione

Lo studio su questo tipo di bioplastica è stato presentato al meeting annuale dell'American Chemical Society

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Aggiungere schegge di gusci d’uovo alle bioplastiche potrebbe contribuire a creare un innovativo materiale d'imballaggio biodegradabile, che si piega ma non si rompe. Lo studio su questo tipo di bioplastica è stato presentato al meeting annuale dell'American Chemical Society. “Rompiamo i gusci d'uovo fino a ottenerne le più piccole componenti e poi le aggiungiamo a una speciale miscela di bioplastiche che abbiamo sviluppato”, spiega Vijaya K. Rangari della Tuskegee University.

“Queste nanoparticelle di guscio aggiungono resistenza al materiale e lo rendono molto più flessibile di altre bioplastiche sul mercato. Crediamo che queste caratteristiche, insieme alla biodegradabilità nel terreno, possano rendere le bioplastiche con gusci d'uovo un materiale di imballaggio davvero alternativo”. Gli scienziati stimano che nel mondo si producano 300 milioni di tonnellate di plastica all'anno: circa il 99% è ottenuta da petrolio greggio e altri combustibili fossili. Una volta nell'immondizia, questo tipo di plastica può durare secoli senza corrompersi. E se bruciata rilascia diossido di carbonio nell'atmosfera, contribuendo ai cambiamenti climatici. Ecco perché alcuni produttori stanno puntando sulle bioplastiche, una tipologia di plastiche derivate da amido di mais, patate dolci o altre fonti vegetali rinnovabili, che sono biodegradabili e, una volta nel terreno, si decompongono. Tuttavia, questi materiali spesso non sono abbastanza resistenti o flessibili per essere impiegati negli imballaggi e quindi non hanno ancora sostituito la plastica tradizionale che domina il mercato.

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Vijaya K. Rangari della Tuskegee University
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