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Biorepack, il consorzio riciclo imballaggi bioplastica, attende il via libera dal Minambiente

where Milano when Mar, 18/12/2018 who roberto

Il neonato consorzio dovrebbe inserirsi all’interno del sistema Conai come nuovo consorzio di filiera per la gestione a fine vita degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile

Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclosacchetti-spesa-biodegradabili.jpg organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e comportabile, nasce per iniziativa di sei tra i principali produttori e trasformatori di bioplastiche (Ceplast, Ecozema-Fabbrica Pinze Schio, Ibi plast, Industria Plastica Toscana, Novamont e Polycart). L’intento è di collocarsi all’interno del sistema Conai come nuovo consorzio di filiera per la gestione a fine vita degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, che possono essere riciclati con la raccolta della frazione organica dei rifiuti e trasformati, con specifico trattamento industriale, in compost o biogas.

Lo statuto di Biorepack, redatto in conformità allo statuto tipo del ministero dell’Ambiente vigente per i consorzi di filiera del Conai, è stato trasmesso in questi giorni al ministero stesso per l’approvazione. Con il decreto ministeriale di approvazione il sistema Conai vedrà l’ingresso e beneficerà delle attività di un nuovo soggetto, deputato alla gestione di una tipologia di imballaggi con un fine vita del tutto peculiare (riciclo organico-compostaggio) rispetto a quello degli altri materiali presidiati dagli attuali sei consorzi di filiera del Conai.

“Si tratta di un progetto concreto di economia circolare aperto a tutti gli operatori della filiera, compresi gli utilizzatori e i compostatori, che pone ancora una volta l’Italia all’avanguardia in Europa nel campo del riciclo biologico della frazione organica dei rifiuti urbani e dei materiali compostabili assimilati" commenta Marco Versari, eletto presidente pro tempore del Consorzio. Questa iniziativa, prosegue Marco Versari, "consentirà alla filiera delle bioplastiche una migliore gestione dei propri imballaggi, ai cittadini di riconoscere tali materiali e conferirli correttamente nella raccolta dell’umido domestico e all’Italia di incrementare i risultati di riciclo raggiunti nel settore dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggi”.

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