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L’economia circolare in Italia vale 88 miliardi; siamo primi in Europa per produttività nell’uso di risorse

where Roma when Mar, 04/12/2018 who roberto

Presentata la ricerca di Ambiente Italia, commissionata da Conai: "L'Economia Circolare in Italia - la filiera del riciclo asse portante di un'economia senza rifiuti"

L'economia circolare, quella del riciclo, recupero-plastica.jpgin Italia vale oggi 88 miliardi di fatturato, 22 miliardi di valore aggiunto, ovvero l'1,5% del valore aggiunto nazionale. Si tratta di un primo vero e proprio bilancio sull’economia circolare in Italia che dimostra come la nostra economia italiana sia oggi in Europa la più performante per circolarità di materia, produttività delle risorse, capacità di riciclo.
 
È questo il dato più rilevante che emerge dalla ricerca: “L'Economia Circolare in Italia - la filiera del riciclo asse portante di un'economia senza rifiuti”, presentata a Roma e curata dall'esperto ambientale Duccio Bianchi di Ambiente Italia, a seguito dei lavori svolti dal Kyoto Club, ong per il clima costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali. Lo studio è stato commissionato dal Conai (Consorzio nazionale per il riciclo degli imballaggi) con Cial, Comieco, Corepla, Ricrea, e dal Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico di Milano.

I numeri dell’economia circolare in Italia equivalgono quelli di tutto il settore energetico nazionale o di un settore industriale storico come quello dell'industria tessile, non molto distante dal valore aggiunto dell'agricoltura. Un settore che impiega oltre 575mila lavoratori, mostrandosi ogni anno sempre più competitivo per i giovani in cerca di occupazione e per i profili professionali più specializzati.

In Italia, nel 2017 è stato avviato a riciclo il 67,5% dei rifiuti di imballaggio, per un totale di 8,8 milioni di tonnellate, valore in crescita del 3,7% rispetto al 2016. L’economia del nostro Paese risulta in Europa l’economia più performante in materia di produttività d’uso delle risorse materiali e di circolarità di materia. Analizzando tre indicatori fondamentali di questo fenomeno, rapportandoli non solo alla media europea ma anche, attraverso un confronto diretto, ai maggiori Paesi dell’Unione Europea (Germania, Spagna, Francia, Regno Unito), si nota che l’Italia è leader per il tasso di produttività nell’uso delle risorse (quanti euro di PIL si producono per ogni kg di materia consumata), il tasso di circolarità della materia nell’economia (quante materie seconde impieghiamo sul totale dei consumi di materia), e per il tasso di riciclo dei rifiuti (quanti rifiuti, urbani e non urbani, inclusi l’import ed export, avviamo a riciclo internamente).
 
“Il nostro Paese ancora una volta si conferma leader nell’economia circolare e il settore del riciclo un asse portante di questa economia basata sull’ottimizzazione delle risorse e la loro valorizzazione. Il nuovo pacchetto di direttive chiede di fare ancora di più, con un innalzamento dei target di riciclo per gli imballaggi, target al 2025 che sono già raggiunti per quasi tutti i materiali - ha dichiarato Giorgio Quagliuolo, Presidente di CONAI - . Per fare di più stiamo agendo su ecodesign e design for recycling, diversificazione del contributo ambientale in funzione dell’effettiva riciclabilità, lo sviluppo di una raccolta differenziata di qualità ed investimenti in R&S su tecnologie innovative e nuove applicazioni di prodotti del riciclo”.
 
Per Antonello Ciotti, Presidente Corepla "occorre trovare tutti gli usi possibili per migliorare il flusso circolare della plastica riciclata. Sul tema, Corepla e il tessuto industriale italiano del riciclo, sono fortemente impegnati per creare un sistema strategico in una doppia direzione: sia per sviluppare politiche economico sociali, nuove imprese per nuova occupazione e ricerca, e sia per incrementare politiche ambientali utili al Paese. Oltre al trasferimento tecnologico d'eccellenza e all'investimento in innovazione che il settore sta già operando, sarebbe utile un maggior utilizzo di materiali riciclati da parte delle Amministrazioni pubbliche per una più vasta economia circolare”.
 
"Il blocco alle importazioni di carta da macero imposto dalla Cina pone di fronte nuove sfide. Trovandosi in una situazione di eccedenza, i Comuni italiani, soprattutto del Nord, hanno scelto di riattivare le convenzioni con Comieco, che nel 2019 si farà carico di gestire oltre 500mila tonnellate di carta in più rispetto all'anno precedente. Il consorzio conferma dunque il suo ruolo sussidiario per le amministrazioni locali e di garante del recupero e del riciclo di carta e cartone. In questo settore l’Italia occupa il primo posto in Europa, riciclando oltre l’80% degli imballaggi cellulosici, una quantità pari a 10 tonnellate di macero al minuto”, ha affermato Amelio Cecchini, presidente di Comieco.

“Il sistema italiano di recupero dell’alluminio conferma la propria leadership a livello europeo. Non solo i per risultati ottenuti – L’Italia è prima in Europa per quantità di alluminio riciclato prodotto - ma anche per essere oggi, tra tutti gli schemi europei di recupero del packaging in alluminio, quello in grado di conseguire questi importanti obiettivi ai più bassi costi possibili, per l’intera collettività. Un risultato possibile, quindi, grazie alle eccezionali caratteristiche e performance del materiale, riciclabile facilmente, al 100% e all’infinito, come ricordato da Carmine Rea, Presidente di CIAL, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio.

“L’acciaio proviene dalla produzione di minerale ferroso o rottame e vive sotto forma di vari prodotti che vivono un lungo ciclo prima di tornare allo stadio di rottame, per essere nuovamente fuso e risorgere come materia prima. Questo è un ciclo infinito reso possibile dalla natura stessa dell’acciaio: materiale permanente che si ricicla all’infinito”, ha dichiarato poi nel suo intervento Domenico Rinaldini, Presidente del Consorzio Ricrea, Consorzio Nazionale per il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio.

Significative le conclusioni di Salvatore Micillo, sottosegretario di Stato del Ministero dell’Ambiente: "Riduzione, riuso, recupero e riciclo dei rifiuti sono gli obiettivi che perseguiamo e promuoviamo in un’ottica di economia circolare. Nel contratto di Governo sono previste fiscalità premianti per la raccolta differenziata e il recupero di materia, senza dimenticare l’estensione della raccolta domiciliare con tariffa puntuale e i centri di riparazione e riuso dei beni utilizzati. In Italia abbiamo grandi eccellenze nello smaltimento dei rifiuti, ma anche zone di grande arretratezza: vogliamo fare il salto di qualità”.

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