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Multimateriali in carta-bioplastica: verso soluzioni per ridurre l’uso di plastica convenzionale negli imballaggi

where Rimini when Mar, 12/11/2019 who roberto

Il progetto europeo Biocompack-CE giunge al suo ultimo evento in Italia. Dopo i focus sui produttori, i trasformatori e la Grande Distribuzione Organizzata, Legambiente ed Innovhub-SSI presentano il progetto ad Ecomondo con i partner europei e i principali attori del mercato

Realizzare un packaging che soddisfi tutti biocompack-ce.jpgi requisiti funzionali attesi, ma che possa essere facilmente ed efficacemente riciclato o compostato. È l’obiettivo del progetto europeo Biocompack-CE, finanziato dal programma europeo Interreg Central Europe, che unisce le istituzioni di ricerca e sviluppo e le aziende della filiera per sviluppare soluzioni di imballaggio certificate e sostenibili in carta-bioplastica.

Biocompack-CE - presentato a Ecomondo - vede la partecipazione di dieci realtà da sei diversi Paesi europei dell’area dell’Europa centrale (Italia, Slovenia, Croazia, Ungheria, Polonia, Slovacchia), includendo università, centri di ricerca, laboratori di analisi, associazioni, cluster ed aziende del settore.

“Il packaging ci offre molti vantaggi – afferma Andrej Kržan, professore dell’Istituto Nazionale di Chimica di Lubiana e coordinatore del progetto Biocompack – , ma spesso ha una vita utile molto breve prima che diventi un rifiuto. Contiene materiali che possono essere riutilizzati, ma solo se la progettazione del prodotto e il modo in cui raccogliamo e trattiamo i rifiuti consentono un processo economico ed efficiente. Le combinazioni di materiali sono una sfida particolare, che stiamo affrontando per risolvere i problemi degli imballaggi che combinano carta e plastica”. L’unione di materiali diversi come la carta e le bioplastiche nel packaging conferisce funzionalità e migliora gli aspetti critici, sfruttando le caratteristiche di entrambi i materiali. Nel settore alimentare la necessità primaria riguarda la sicurezza e la conservazione: l’imballaggio non deve essere tossico, deve fungere da barriera, deve proteggere dall’umidità ed eventualmente dal grasso e deve impedire l’ingresso e la fuoriuscita di gas e odori.

Un aspetto non secondario è la separabilità dei materiali per avviarle correttamente a riciclo. “La sostituzione della plastica convenzionale con bioplastiche nei prodotti di packaging accoppiati con la carta – dichiara Graziano Elegir, responsabile Settore Chimica e Ambiente di Innovhub-SSI e responsabile di una delle aree tematiche del progetto – può rappresentare un'alternativa sostenibile, che aiuta a ridurre la quantità di plastica favorendo lo sviluppo di nuove opzioni di smaltimento. Tuttavia, in questo contesto occorre sviluppare strategie che limitino il più possibile l'impatto sulle filiere del riciclo individuando il corretto fine vita e sviluppando l'ecodesign del prodotto. Prodotti a contatto con alimenti umidi e grassi possono eventualmente essere accettati negli impianti di compostaggio, mentre il packaging non alimentare e quello a contatto con alimenti secchi dovrebbe essere destinato al recupero della fibra cellulosica in impianti idonei di riciclo della carta”.

“In Italia abbiamo voluto costruire un percorso che andasse a toccare tutti gli aspetti della filiera – dichiara Emilio Bianco di Legambiente, Communication Manager del progetto Biocompack – : siamo partiti con un workshop dedicato ai produttori, per poi spostare l’attenzione sui trasformatori ed in seguito sulla Grande Distribuzione Organizzata, includendo, ovviamente, ad ogni incontro, degli speech specifici da parte dei consorzi di filiera interessati e delle associazioni nazionali sia dei produttori di carta che di bioplastiche”.

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