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​Per Natale Coreve stila il vademecum per far “suonare” le campane del vetro

where Milano when Lun, 23/12/2013 who michele

Il consorzio recupero vetro rinnova l’invito ad una raccolta del vetro ben fatta. Grazie al recupero di tutte le bottiglie usate per celebrare Natale e Capodanno, potremmo arrivare a risparmiare  l’energia sufficiente ad accenderere, giorno e notte, le luminarie di oltre 4 milioni di famiglie italiane

Si dice che a Natale e dintorni la produzione di rifiuti aumenti di circa un terzo rispetto al resto dell’anno. Eppure possiamo evitare inutili sprechi trasformando questo periodo di feste in allegria, con amici e parenti, in una grande occasione per gestire al meglio anche i nostri maggiori consumi. Basta seguire il semplice vademecum di CoReVe per effettuare una raccolta differenziata del vetro più corretta e consapevole, utile a recuperare e riciclare il più possibile.
Si stima che il consumo di bottiglie di champagne, vini e spumanti, che animeranno quest’anno lo scambio di auguri e di regali tra Natale e l’Epifania, sarà di un centinaio di milioni di bottiglie (72 milioni di bottiglie solo per champagne e spumanti). E poi?
CoReVe, dopo i brindisi spensierati, spera che gli italiani si adoperino per affidare con cura le bottiglie vuote alle campane dedicate alla raccolta del vetro, regalando così una nuova vita a quei vecchi contenitori di preziose bollicine, in un ciclo virtuoso senza fine.
Grazie al recupero di tutte le bottiglie usate per celebrare Natale e Capodanno, potremmo arrivare a risparmiare  l’energia sufficiente ad accendere, giorno e notte, le luminarie di oltre 4 milioni di famiglie italiane; l’emissione in atmosfera della CO2 generata dai caminetti accesi davanti ai quali si riscalderanno, scambiandosi auguri e regali la notte di Natale, oltre 10 milioni di amici e parenti; l’estrazione di materie prime tradizionali per un quantitativo di vetro equivalente al peso della montagna di dolci tipici, panettoni e pandori, che gusteranno gli italiani durante le prossime festività. Per trasformare un rifiuto d’imballaggio in un nuovo contenitore del tutto identico all’originale, riciclabile al 100% e all’infinito, cioè senza l’aggiunta di un solo granello di sabbia, è però necessario saper riconoscere i cosiddetti “falsi amici”, ossia alcuni tipi di vetro e di altri materiali che gli somigliano molto, evitando così di conferirli nei medesimi contenitori per la raccolta del vetro da imballaggio.
Non  vanno conferite infatti: le palline di Natale e le decorazioni in vetro soffiato con cui si adornano alberi e case; le lampadine e le luci con cui si illuminano gli alberi di Natale e gran parte di balconi e palazzi; i calici e i bicchieri di cristallo dei cosiddetti “servizi buoni” delle nonne, riesumati per l’occasione ma spesso vittime dei brindisi delle feste (veri e propri nemici giurati del riciclo del vetro); tutti gli oggetti di porcellana e ceramica come piatti, tazzine, ciotole e statuette del Presepe; le pirofile trasparenti in vetroceramica (tipo pyrex), che si usano per riscaldare le specialità della tradizione, come lasagne o arrosti.
 

 
 
 

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