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​Riciclo, la filiera Conai si conferma protagonista, nel 2013 lieve aumento della raccolta

where Milano when Mar, 22/04/2014 who michele

In Italia le ricadute economiche del riciclo degli imballaggi sono pari a 10 miliardi di euro l’anno, la metà delle quali imputabili alla gestione consortile. L’Assemblea ha anche nominato il nuovo CDA del Consorzio che resterà in carica per il prossimo triennio

Anche nel 2013 il Sistema Conai si è confermato un attore fondamentale sia nella salvaguardia dell’ambiente sia di un’intera filiera industriale che va dalla raccolta al trattamento e alla valorizzazione dei rifiuti di imballaggio. Lo dicono i dati preliminari del 2013 presentati nella Relazione sulla gestione e dal bilancio di Conai - Consorzio Nazionale Imballaggi, la cui assemblea si è svolta a Milano. Dai numeri emerge che l’immesso al consumo, in sofferenza per le dinamiche economiche e l’incertezza che caratterizza il periodo, si mantiene comunque in linea con quanto registrato lo scorso anno, attestandosi a 11,4 milioni di tonnellate. In crescita il dato relativo al recupero complessivo di imballaggi di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro, che registra un incremento dell’1,3% sui volumi rispetto all’anno precedente, attestandosi al 76,7% dell’immesso al consumo, equivalente a 8,74 milioni di tonnellate di imballaggi recuperate su 11.392.000 tonnellate immesse al consumo. Il riciclo complessivo è stato invece del 66,5% dell’immesso al consumo, in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Cresce in maniera significativa, invece, la gestione dei rifiuti di imballaggio in convenzione Anci-Conai (+3,3% rispetto al 2012), per un totale di 3,37 milioni di tonnellate gestite direttamente. L’incremento più importante si registra per la filiera della plastica (+10,9% rispetto al 2012), imputabile principalmente alla crescita dei volumi nel Centro Sud. Sono oltre 7000 i Comuni serviti dalle convenzioni, con un coinvolgimento di oltre 57 milioni di cittadini, pari al 90% della popolazione.
I benefici economici derivanti dal riciclo dei materiali gestiti dal Sistema Conai, nonostante la crisi e la contrazione dei consumi, continuano a crescere: in oltre 15 anni sono sorte circa 1.100 nuove imprese per la gestione delle fasi di raccolta e selezione degli imballaggi; salgono così a 42.000 gli addetti che lavorano nel settore, se si considera anche chi si occupa della fase del riciclo. Si stima, inoltre, che le ricadute del riciclo degli imballaggi sia attestino su circa di 10 miliardi di euro l’anno, di cui la metà circa imputabili alla gestione consortile del Sistema.
Tali ricadute derivano, in particolare, dall’aver evitato importazioni di materie prime vergini, dall’aumento delle quantità di materiali riciclati destinati alle esportazioni, dal minor consumo di energia nel processo produttivo grazie all’utilizzo delle materie prime seconde anziché delle materie prime vergini e dalla creazione di indotto connesso alle diverse fasi della filiera raccolta-valorizzazione dei rifiuti di imballaggio.
A fine dicembre 2013 il numero di consorziati di Conai era pari a 1.090.053 imprese contro 1.261.099 del 2012. La diminuzione è da attribuirsi principalmente all’esclusione di consorziati che non hanno provveduto a formalizzare con Conai la cessazione della propria attività. Inoltre, con l’obiettivo di tutelare la concorrenza leale tra le imprese (fair competition) e garantire l’adeguato apporto di risorse al sistema consortile per il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio, nel corso del 2013 sono state intensificate le azioni volte a contrastare l’area di evasione ed elusione contributiva.
Nel corso dell’annuale Assemblea dei Consorziati, è stato nominato il nuovo CDA che resterà in carica per i prossimi tre anni.
Lo sviluppo di questo comparto e il suo ruolo propulsivo per il sistema economico devono tener necessariamente conto – ha dichiarato Roberto De Santis, Presidente CONAI – degli obiettivi europei del 2020, che prevedono un riciclo complessivo del 50%. Per poter raggiungere questo risultato e, al contempo, accrescere la competitività, bisognerà tendere verso una più marcata industrializzazione della filiera del waste management: da un consolidamento del comparto che consenta di ottenere economie di scala a un incremento degli investimenti in infrastrutture e impianti per la gestione dei rifiuti, sino alla loro distribuzione territoriale, passando per il necessario sviluppo dell’innovazione e della ricerca per tecnologie di trattamento e riciclo dei materiali”.
 

 

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Presidente Conai
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