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Bozza Dl Fare 2, il governo mette nel mirino i piccoli impianti e vuole riformare la tariffa bioraria

where Roma when Mar, 01/10/2013 who roberto

Agli impianti sotto il megawatt verrà pagata l'energia ritirata al prezzo zonale orario, non più al prezzo di ritiro. Dalla nuova norma si prevede di ricavare una riduzione degli oneri in bolletta di circa 170 milioni di euro l'anno. Si rimette mano anche alla tariffa serale, svuotata di senso a causa del picco diurno delle rinnovabili, che ha spinto i termoelettrici a rifarsi sulla tariffa serale

Con la diffusione della nuova bozza del Decreto Fare 2 arrivano novità poco entusiasmanti, specie sul fronte dei piccoli impianti rinnovabili. All'articolo 1 della bozza, comma 8, si parla infatti di ritiro dedicato e si stabilisce che, per gli impianti a rinnovabili incentivati, la tariffa cui verrà pagata l'energia ritirata sarà pari al prezzo zonale orario. La questione è importante perché interessa in special modo gli impianti sotto il megawatt, la cui produzione oggi viene pagata al prezzo di ritiro, mentre la differenza viene caricata in bolletta. Dalla nuova norma si prevede di ricavare una riduzione degli oneri in bolletta di circa 170 milioni di euro l'anno.
Altra novità della bozza, la disposizione del comma 7 che incarica l'Autorità per l'Energia di rivedere i criteri di definizione del prezzo di riferimento dell'energia elettrica per i clienti in regime di maggior tutela. Ciò è dovuto allo spostamento delle ore di maggior prezzo nella fascia serale, che svuota di senso la bioraria così come è stata finora. Una conseguenza dell'irruzione sul mercato del fotovoltaico, che ha fatto scendere i prezzi in Borsa nel picco diurno, costringendo i termoelettrici a rifarsi sulla tariffa serale.
Delle vecchie versioni rimangono il meccanismo spalma-incentivi e la penalizzazione di chi decide di non avvalersene: “interventi di qualunque tipo realizzati sullo stesso sito - si legge nella bozza - non hanno diritto di accesso ad ulteriori strumenti incentivanti, incluso il ritiro dedicato e lo scambio sul posto”.
Asso Rinnovabili, dopo la lettura della nuova bozza, ha espresso contrarietà all’ipotesi di rimodulazione retroattiva degli incentivi e di cancellazione dei prezzi minimi garantiti, che colpirebbe retroattivamente un numero molto elevato di piccoli impianti. “Sarebbe profondamente iniquo – dichiara il presidente Agostino Re Rebaudengo – punire i pionieri della generazione distribuita. Ci auguriamo che si chiuda questa dannosa fase di incertezza, che mina l’importante lavoro che il nostro Governo sta compiendo per attrarre investimenti dall’estero.”

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