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La crescita rallenta, ma le Borse sono in forte ripresa. Sale l’IREX (+9%)

where Milano when Mer, 13/02/2019 who roberto

Alcuni operatori del settore renewable hanno riportato lievi perdite. Enertronica Santerno è stata la peggiore, con un calo dell’1,4%, in linea con il recente periodo negativo

di Alessandro Marangoni*

Il 2019 è iniziato con un rallentamentoirex-indici-2019-01.jpg dell’economia mondiale. Le stime di crescita sono state corrette al ribasso durante l’ultimo World Economic Forum di Davos a gennaio. Per la Germania, le previsioni sono scese dal 2% all’1,5%, mentre per l’Italia dall’1,2% allo 0,8%. Quest’ultima è entrata in recessione tecnica, mostrando un calo dell’inflazione allo 0,9% e una situazione finanziaria vulnerabile, che è considerata un rischio per l’economia europea. Oltre alle incertezze politiche della Brexit, si sono aggiunte le attese negative degli analisti circa l’andamento dei profitti delle imprese europee nel quarto trimestre 2018, più che dimezzate (6%) rispetto al 13% previsto a novembre. Se si escludono le società energetiche, il valore scende ulteriormente al 3,9%.
 
Nonostante le aspettative degli investitori sulla crescita mondiale siano le peggiori dal 2008, a gennaio i mercati finanziari sono in netta ripresa rispetto alla chiusura del 2018. Oltre al recente disgelo USA-Cina sui dazi, la fiducia degli investitori si fonda sulle attese circa le politiche monetarie applicate dalle principali Banche Centrali. La FED ha aperto alla possibilità di assecondare le richieste degli investitori di una politica monetaria espansiva. Mario Draghi ha, invece, preannunciato l’estensione degli stimoli monetari da parte della BCE.
Di conseguenza, nel primo mese dell’anno, i listini hanno registrato sostanziosi rialzi. Negli Stati Uniti, l’indice S&P 500 è cresciuto del 7,8%, la migliore performance per il mese di gennaio dal 1987, nonostante il più lungo blocco delle attività amministrative (shut down) nella storia americana. In Europa, l'indice Stoxx Europe 600 è aumentato del 6,2%, segnando il maggiore incremento dal 2015.
 
In Italia, l’indice FTSE All Share ha registrato un aumento del 7,5%, la migliore performance tra le borse europee. L’indice IBEX  35 spagnolo si è fermato al 6,1%, l’indice DAX 30 in Germania al 5,8% e l’indice CAC 40 francese al 5,5%. Tra le 40 aziende italiane che compongono l’indice FTSE MIB, solo quattro sono risultate in perdita, di cui tre attive nel settore bancario. Tra le migliori, invece, troviamo Saipem e Ferrari, che avanzano rispettivamente del 27,1% e del 25,1%, con la prima che beneficia dell’aggiudicazione di un contratto in Vietnam per lo sviluppo di un giacimento di gas naturale.
 
Le quotazioni petrolifere hanno risentito positivamente dei tagli alla produzione, dovuti a più fattori. Al ciclo di riduzioni previste dall’OPEC, sono seguite le azioni mirate degli Stati Uniti. Sono state infatti confermate le sanzioni economiche contro il Venezuela, con Caracas limitata nella possibilità di effettuare transazioni di greggio con molti Paesi. Inoltre, le piattaforme produttive negli USA hanno iniziato il 2019 con un calo della produzione, in risposta alla discesa delle quotazioni sul finire del 2018.

Il Brent ha registrato un aumento del 12,8%, portandosi a 61,0 $/b, mentre il Wti è cresciuto del 18,6%, assestandosi a 54,1 $/b. Nel settore energetico italiano, il FTSE Oil&Gas ha mostrato un incremento del 7,9%. L’indice IREX delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana ha mostrato una performance brillante, con una crescita costante, fino a chiudere il mese di gennaio con un + 9,0%, in netta ripresa rispetto all’ultimo mese del 2018 (-0,5%).
 
Alcuni operatori del settore renewable hanno riportato lievi perdite. Enertronica Santerno è stata la peggiore con un calo dell’1,4%, in linea con il recente periodo negativo. Questo nonostante in gennaio la società si sia aggiudicata due contratti per la fornitura di inverter fotovoltaici e sistemi di conversione per un impianto fotovoltaico da 60 MW in Giordania (per un valore di 2 milioni di euro) e per uno da 39 MW in Vietnam (per 1,5 milioni di euro).
 
Dopo le pesanti perdite di ottobre 2018, Innovatec e TerniEnergia hanno fatto registrare i migliori aumenti, rispettivamente del 42,2% e del 31,3%. A fine 2018, Innovatec ha acquisito l’intero capitale di Innovatec Power. Nel mese di gennaio, TerniEnergia ha visto accolti dal Tar Sardegna i due ricorsi per l’annullamento dei provvedimenti della Regione Sardegna di revoca delle autorizzazioni per due impianti fotovoltaici. Inoltre, la società si è rafforzata nel settore delle ispezioni di centrali fotovoltaiche con l’utilizzo di droni attraverso l’acquisizione del 19% di Sundrone, attraverso la controllata Softeco. Infine, Renergetica prosegue il forte apprezzamento di dicembre (+58,6%) con un ulteriore incremento del 25%, dopo avere toccato un massimo di 4,60 il 17 gennaio. Questo trend è sostenuto anche dall’espansione negli Stati Uniti.
 
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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