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Fiper contro il via libera con incentivo ai grandi impianti a biomasse ex Powercrop

where Milano when Mar, 16/04/2013 who roberto

L’associazione parla di “paradosso delle biomasse” e si scaglia contro il via libera del riconoscimento da 1,8 data a Enel Green Power per i cinque nuovi impianti convertiti dalla coltivazione della barbabietola da zucchero

Che senso ha incentivare nuovi mega-impianti a biomasse, visto il crollo della domanda elettrica e dei prezzi, e dato che i cicli combinati già esistenti e realizzati non sono ancora impiegati a pieno regime, con l’effetto di un ulteriore aggravio di costi per l’economia italiana?  E che dire degli ettari di campi destinati alla produzione di energia, anziché al food? Se lo chiede Fiper, che parla di paradosso delle biomasse e si scaglia contro il via libera al riconoscimento di 1,8 per i grandi impianti Enel di questo tipo che producono energia elettrica.
Andiamo per ordine. Enel Green Power, società dedicata alla riconversione energetica dei terreni già destinati alla produzione di barbabietola da zucchero, con l’acquisizione di Powercrop parteciperà alla realizzazione di cinque nuovi impianti con una capacità installata complessiva di 150 MW elettrici. I cinque progetti di riconversione riguardano: Russi (RA), Macchiareddu (CA), Castiglion Fiorentino (AR), Fermo (FM) e Avezzano (AQ) da 30 MW.
Da una valutazione fatta da Fiper, questi impianti necessiteranno di circa 2.250.000 ton/annue di biomassa legnosa (produzione stimata di 40 ton/ha a umidità 55%) corrispondenti a circa 56.250 ettari di terreni, corrispondenti a una fascia di terra di 1.000 metri che collega Roma a Milano (circa 561 km) per fornire biocombustibile alle cinque centrali. L’energia prodotta beneficerà dunque dell’incentivo per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in filiera corta, ossia k=1,8 sui certificati verdi pur non essendo entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007, decorrenza prevista per poter beneficiare dell’incentivo.  
“Nonostante il Decreto DM 6 luglio 2012 riconosca un bonus specifico per la cogenerazione ad alto rendimento e l’impiego di sottoprodotti per la produzione di energia elettrica da biomasse, rileva l’associazione, assistiamo all’ennesima eccezione di trattamento”.
La firma dell’accordo - accusa Fiper - sancisce di fatto il riconoscimento all’inefficienza produttiva, visto che il calore prodotto per la generazione elettrica verrà comunque dissipato nell’aria. “Non c’è da stupirsi - aggiunge il presidente Righini - se nascono i comitati locali contrari all’installazione degli impianti a biomassa. Anche noi gestori di teleriscaldamento a biomassa non condividiamo la scelta di puntare a grandi taglie, non sostenibili economicamente visto oltretutto il calo del prezzo dell’energia elettrica, che inevitabilmente creano distorsioni nel mercato di approvvigionamento della biomassa e non promuovono filiere virtuose date dalla messa in sicurezza del territorio”.
Fiper evidenzia poi come il costo di questa incentivazione gravi sulla bolletta elettrica dei cittadini. “Gli stessi - conclude la nota - potrebbero risparmiare sul costo del riscaldamento domestico, allacciandosi a reti di teleriscaldamento a biomassa, se venisse emanato il decreto che favorisce la realizzazione delle reti di teleriscaldamento sul territorio nazionale come previsto dall’art.22 del decreto n.28/2011”.

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