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Fiper al ministero: rendete pubblici i dati sull’energia da biomasse prodotta in filiera corta

where Milano when Mar, 03/06/2014 who michele

Il presidente Righini: occorre valutare il costo-opportunità del riconoscimento dell’incentivo k=1,8 ai grandi impianti produttori di sola energia elettrica

Fiper, la Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, ha scritto al ministero delle Politiche agricole chiedendo di pubblicare sul sito istituzionale del Ministero una sezione specifica all’interno della quale poter accedere alla percentuale di energia elettrica prodotta in filiera corta delle aziende.
La richiesta, fatta al sottosegretario Giuseppe Castiglione, punta a ricordare l’esistenza di un sistema di tracciabilità delle biomasse da filiera (di cui all’art. 2 comma 1 lettera b) e c) del DM 2 marzo 2010) per la produzione di energia elettrica, a cui viene riconosciuto un coefficiente incentivante supplementare, del valore di k=1,8 sui certificati verdi, per l’impiego di biomassa proveniente da filiera corta.
Già nel 2013, segnala ancora Fiper, la federazione aveva avanzato richiesta analoga priva ad oggi di riscontro. Nel frattempo, l’Antitrust ha segnalato al Governo (S1820) la distorsione della concorrenza dovuta al riconoscimento di questo incentivo (k 1,8) esclusivamente alla produzione di energia elettrica a danno di produttori di energia termica, invitando il Governo a provvedere ad una rimodulazione dell’incentivo sulla base del principio di equità tra i due comparti.
“In un’ottica di trasparenza, sottolinea Walter Righini, Presidente della Fiper, al fine di garantire l’effettivo sviluppo e consolidamento della filiera di approvvigionamento di biomassa legnosa in ambito locale, soprattutto in aree rurali e alpine, si richiede la pubblicazione di tali dati, per valutare con attenzione il costo-opportunità del riconoscimento del k=1,8 ai grandi impianti produttori di sola energia elettrica. Da parte nostra confermiamo la massima collaborazione e disponibilità a divulgare questi dati, che rappresentano di fatto l’indotto economico che i gestori di ‘impianti di teleriscaldamento cogenerativi’ hanno avviato e stanno consolidando nell’acquisto di biomassa proveniente principalmente dalla gestione dei boschi locali e dagli scarti di lavorazione del legno”.
 
 

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Presidente di Fiper
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