torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Irex, i mercati energetici pesano sui listini: -4%

where Milano when Mer, 13/12/2017 who roberto

In attesa di capire il reale effetto della SEN sul mercato italiano, il mese, per le aziende small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana, si è dimostrato poco vivace

di Alessandro Marangoni*
 
L’inizio del mese di novembre ha visto un aumento del prezzo del petrolioirex-indici-novembre-2017.jpg che, insieme alla decisione della Federal Reserve di non variare i tassi di interesse in USA, ha spinto le borse al rialzo. Nonostante ciò, l’incertezza politica in Germania ha smorzato il trend positivo in Europa. L’interruzione del rally del petrolio di metà mese ha causato una rapida discesa dei listini. Le quotazioni del greggio, tuttavia, dopo il rallentamento di metà mese, hanno continuato il loro rally chiudendo in positivo anche grazie alle aspettative per la riunione dei Paesi OPEC e non OPEC (di cui la Russia è il principale esponente) a Vienna.
 
L’obiettivo del meeting è prolungare i tagli alla produzione fino a fine 2018 e confermare il tetto di 1,8 milioni di barili al giorno per la Nigeria. Il Brent si è attestato a 62,71 $/bbl (+3%) e il WTI a 57,45 $/bbl (+5%). I listini hanno recuperato, ritrovando stabilità verso fine mese, e le principali chiusure europee sono state solo leggermente negative: -1,6% il DAX, -2,4% il CAC e -3% l’IBEX.
 
L’indice FTSE Oil&Gas, nonostante la buona performance di inizio mese, dovuta principalmente all’andamento del titolo Eni, chiude con -4%. Tale risultato è causato in larga parte dall’aumento della produzione americana di shale oil che, avendo generato un incremento dell’offerta, ha portato ad un abbassamento dei prezzi. Il FTSE All Share soffre dell’andamento dei mercati energetici che penalizzano anche il listino italiano. Dopo i dati Istat sul terzo trimestre 2017, che ha visto un aumento del Pil italiano dello 0,5% in termini congiunturali e dell’1,8% in quelli tendenziali, l’indice azionario si è stabilizzato.
 
L’IREX Index, che monitora le small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana, chiude il mese in negativo (-4%), condizionato anche dalle difficoltà di alcuni titoli. La performance peggiore è di Ternienergia che perde 23 punti percentuali rispetto alla chiusura di ottobre. La società sta infatti attraversando una delicata fase di transizione e riposizionamento strategico che vedrà, tra le altre cose, il conferimento dei rami di azienda che si occupano di O&M ed EPC e la cessione delle quote non di controllo di impianti fotovoltaici per complessivi 30 MW. Iniziative Bresciane, società attiva nella realizzazione e gestione di impianti idroelettrici small-medium size, ha ottenuto i migliori risultati chiudendo con +10%. K.R.Energy (-10%), in seguito al cambio di controllo, sta completando la fase di riorganizzazione cedendo le quote possedute nelle società del settore delle energie rinnovabili a Tolo Energia S.r.l. che diventerà la holding operante nel ramo “Energy Solutions”. Innovatec (+3%) ha ottenuto una commessa per la costruzione turn-key di un impianto di tri-generazione per la produzione di energia elettrica, termica e frigorifera. Sono in fase di conclusione le due OPA riguardanti Frendy Energy (promossa da Edison) e Alerion Clean Power (da parte di Fri-El GreenPower).
 
In attesa di capire il reale effetto della SEN sul mercato italiano, il mese si è dimostrato poco vivace per le società dell’IREX che, influenzate dal generale andamento al ribasso dei mercati, hanno ottenuto nel complesso risultati negativi in Borsa.

immagini
irex_novembre
leggi anche: